Benedetto XVI – Parole del Santo Padre al termine della Via Crucis al Colosseo in mp3

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Cari fratelli e sorelle,

questa notte abbiamo accompagnato nella fede Gesรน che percorre lโ€™ultimo tratto del suo cammino terreno, il tratto piรน doloroso, quello del Calvario. Abbiamo ascoltato il clamore della folla, le parole della condanna, la derisione dei soldati, il pianto della Vergine Maria e delle donne. Ora siamo immersi nel silenzio di questa notte, nel silenzio della croce, nel silenzio della morte. Eโ€™ un silenzio che porta in sรฉ il peso del dolore dellโ€™uomo rifiutato, oppresso, schiacciato, il peso del peccato che ne sfigura il volto, il peso del male. Questa notte abbiamo rivissuto, nel profondo del nostro cuore, il dramma di Gesรน, carico del dolore, del male, del peccato dellโ€™uomo.

Che cosa rimane ora davanti ai nostri occhi? Rimane un Crocifisso; una Croce innalzata sul Golgota, una Croce che sembra segnare la sconfitta definitiva di Colui che aveva portato la luce a chi era immerso nel buio, di Colui che aveva parlato della forza del perdono e della misericordia, che aveva invitato a credere nellโ€™amore infinito di Dio per ogni persona umana. Disprezzato e reietto dagli uomini, davanti a noi sta lโ€™ยซuomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la facciaยป (Is 53,3).

Ma guardiamo bene quellโ€™uomo crocifisso tra la terra e il Cielo, contempliamolo con uno sguardo piรน profondo, e scopriremo che la Croce non รจ il segno della vittoria della morte, del peccato, del male ma รจ il segno luminoso dellโ€™amore, anzi della vastitร  dellโ€™amore di Dio, di ciรฒ che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si รจ piegato su di noi, si รจ abbassato fino a giungere nellโ€™angolo piรน buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sรฉ, portarci fino a Lui. La Croce ci parla dellโ€™amore supremo di Dio e ci invita a rinnovare, oggi, la nostra fede nella potenza di questo amore, a credere che in ogni situazione della nostra vita, della storia, del mondo, Dio รจ capace di vincere la morte, il peccato, il male, e di donarci una vita nuova, risorta. Nella morte in croce del Figlio di Dio, cโ€™รจ il germe di una nuova speranza di vita, come il chicco che muore dentro la terra.

In questa notte carica di silenzio, carica di speranza, risuona lโ€™invito che Dio ci rivolge attraverso le parole di santโ€™Agostino: ยซAbbiate fede! Voi verrete da me e gusterete i beni della mia mensa, com’รจ vero che io non ho ricusato d’assaporare i mali della mensa vostra… Vi ho promesso la mia vita… Come anticipo vi ho elargito la mia morte, quasi a dirvi: Ecco, io vi invito a partecipare della mia vita… รˆ una vita dove nessuno muore, una vita veramente beata, che offre un cibo incorruttibile, un cibo che ristora e mai vien meno. La meta a cui vi invito, eccoโ€ฆ รจ l’amicizia con il Padre e lo Spirito Santo, รจ la cena eterna, รจ la comunione con meโ€ฆ รจ partecipare della mia vitaยป (cfr Discorso 231, 5).

Fissiamo il nostro sguardo su Gesรน Crocifisso e chiediamo nella preghiera: Illumina, Signore, il nostro cuore, perchรฉ possiamo seguirti sul cammino della Croce, faโ€™ morire in noi lโ€™ยซuomo vecchioยป, legato allโ€™egoismo, al male, al peccato, rendici ยซuomini nuoviยป, uomini e donne santi, trasformati e animati dal tuo amore.

ยฉ Copyright 2011 – Libreria Editrice Vaticana

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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss

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