Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 8 Febbraio 2022

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Gesù, l’interprete profetico della “Legge di Mosè”

Oggi, Gesù denuncia gli scribi ed i farisei per afferrarsi indiscriminatamente alle “tradizione degli antenati”. Gesù non è un ribelle ne un liberale, ma l’interprete profetico della legge di Mosè: non la sopprime, ma le dà soddisfazione, richiedendo una giustificata responsabilità morale (perché le leggi non sono buone perché siano, semplicemente, tradizione). Isaia e altri profeti avevano già fatto la stessa denuncia.

Nella “Torah” distinguiamo: 1) una “giurisprudenza”, adatta alla Israele storica, ma con riserva di modifiche, 2) i “principi fondamentali” della legge divina, con cui le norme pratiche -d’Israele e tutti i popoli- devono essere confrontate, sviluppate e corrette. Gesù non propone nulla di strano quando confronta le norme giuresprudenziali pratiche sviluppate nella “Torah” alla volontà pura di Dio come la “maggior giustizia” che si aspetta dei figli di Dio.

-Gesù, come il “Prescelto”, come il profeta che è con Dio stesso “faccia a faccia”, chiede il massimo rispetto della “Torah”.


Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net