Il “purgatorio”
Oggi, perfino per questo “amministratore infedele”, sorge dal cuore di Gesù una lode. Ammiriamo la tenacità divina per salvare le nostre vite, anche solo utilizzando quei pochi “frammenti” di qualcosa di buono che Egli trovi nella nostra esistenza terrena. Su questa linea disserta l’indottrinamento cattolico sul “purgatorio”.
Nella maggior parte degli uomini –possiamo supporre- rimane nella parte più profonda della loro esistenza un’ultima apertura interiore alla verità, all’amore, a Dio, sebbene, nelle alternative concrete della vita, questa apertura si trovi offuscata da impegni con il male. Dio può raccogliere i “frammenti” e fare qualcosa con essi (purificarli e unirli). Abbiamo bisogno di una certa pulizia finale (un purgatorio!) dove lo sguardo di Cristo ci purifichi completamente, facendoci idonei a stare con Dio e atti a entrare nella Sua casa. E’ una necessità così umana che se il purgatorio non esistesse, bisognerebbe inventarlo!
-Signore, più che un “pezzo mal fatto di un vasaio”, desidero potermi salvare per completare in Te la mia esistenza.
Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net