Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 26 Marzo 2022

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“Ethos” (natura) e “grazia”

Oggi, Gesù illustra graficamente la relazione tra “ethos” (personalità o natura umana) e “grazia”. Il fariseo si pavoneggia delle sue molte virtù; il publicano riconosce i suoi peccati, sa di non poter vantarsi di fronte a Dio e, cosciente della sua colpa, chiede perdono.Vuol dire questo che uno rappresenta l’ “ethos” e l’altro la grazia senza “ethos” o contro l’ “ethos”?

In realtà si tratta di due modi di porsi davanti a Dio e di fronte a sé stessi. L’uno non guarda neppure Dio, ma solo sé stesso; l’altro guarda sé stesso ma in relazione a Dio e, con ciò, gli si aprono gli occhi ( sa che ha bisogno di Dio e che deve vivere della Sua bontà). Non gli viene negato l’ “ethos”, ma solo lo si libera dalla limitazione del moralismo e lo si colloca nel contesto della relazione d’amore verso Dio.

La grazia che imploro non mi libera dall’ “ethos”: ho bisogno di Dio, e, per la Sua bontà, posso dirigere i miei passi verso la Bontà.


Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net