Il “Benedictus” di Zaccarìa
REDAZIONE evangeli.net (tratte da testi di Benedetto XVI) (Città del Vaticano, Vaticano) Oggi, a Zaccaria -che era rimasto in silenzio perché non credette l’Arcangelo Gabriele-, al perdonarlo Dio concede lui il dono di profetizare nel canto del “Benedictus”. Loda a Dio perché ci ha visitato. Nell’antichità, “Adventus” era un termine tecnico che indicava l’arrivo di un funzionario, particularmente la visita alle province di re o imperatori. Ma si poteva anche utilizzare per la apparizione di una divinità, che usciva della sua morata affermando, così, il suo potere divino.
Gesù è il re che, entrando in questa povera provincia chiamata terra, ci ha fatto il dono della sua visita. Con essa ci illumina: nel buio di una storia ancora non redimita, le luci della speranza si illuminavano lentamente, fino a quando alla fine venne Cristo, Luce del mondo. Gesù Cristo è il “mistero della salvezza”.
-Il Salvatore atteso per le genti è salutato come “Astro nascente”, la stella che mi guida -già senza paure- verso la salvezza promessa da Dio e realizzata in Gesù Cristo.
Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net