Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 2 Marzo 2022

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Mercoledí delle Ceneri: inizio della Quaresima

Oggi iniziamo la Quaresima con i riti simbolici propri ed esclusivi del Mercoledì delle Ceneri: 1. La processione penitenziale, che simbolizza il pellegrinaggio personale e comunitario di conversione e rinnovazione spirituale; 2. L’imposizione della cenere che vuol significare l’invito a corrispondere con sincerità d’anima e la coerenza delle opere. La Quaresima è un tempo di purificazione –come ce lo propone il suo colore liturgico- e essa tutta viene orientata al mistero della Redenzione.

Come cammino di autentica conversione e di preparazione spirituale più intensa per celebrare la Pasqua, la liturgia nuovamente ci propone tre pratiche penitenziali, alle quali la tradizione biblica cristiana conferisce un grande valore: la preghiera, il digiuno e l’elemosina. In realtà tutta la vita cristiana è una lotta senza tregua, nella quale dobbiamo utilizzare queste tre “armi”.

-Morire a sé stessi per vivere in Dio è l’itinerario ascetico che tutti i discepoli di Gesù sono chiamati a percorrere con umiltà e pazienza, con generosità e perseveranza.

La Quaresima. L’elemosina

Oggi, contempliamo la Quaresima come tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. Uno degli esercizi quaresimali raccomandati è l’elemosina: rappresenta un modo concreto di aiutare i bisognosi e, allo stesso tempo, è un esercizio ascetico atto a liberarsi dall’attaccamento ai beni terreni.

L’elemosina ci aiuta a vincere la tentazione costante di servire a “due padroni” (Dio e il danaro), e ci educa ad aiutare il prossimo nei suoi bisogni e a condividere con gli altri quello che, per bontà divina, possediamo. L’elemosina evangelica non è semplice filantropia, ma espressione concreta della carità, quella virtù teologale che esige la conversione interiore all’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio di Gesù, che, morendo sulla croce, offerse sé stesso per noi.

-La Quaresima ci muove a seguire l’esempio della “vedova povera”, la cui elemosina non solo consistette nel dare ciò che possedeva, ma ciò che era: tutto se stessa.

La Quaresima. Il digiuno

Oggi, iniziando la Quaresima, facciamo una riflessione sui quaranta giorni di digiuno che il Signore soffrì nel deserto prima di intraprèndere la Sua missione pubblica. Come Mosè, prima di ricevere le Tavole della Legge, o come Elia, prima di incontrarsi con il Signore sul monte Oreb, Gesù, con la preghiera e il digiuno, si preparò alla Sua missione, cominciando con un forte scontro con il tentatore.

Le Sacre Scritture e tutta la tradizione cristiana insegnano che il digiuno è un grande aiuto per evitare il peccato e tutto ciò che lo induce. Giacché tutti siamo oppressi dal peccato, ci viene offerto il digiuno come un mezzo per ricuperare l’amicizia del Signore. Nel Nuovo Testamento, Gesù –prevenendo l’ipocrisia di alcuni farisei, ci indica il motivo profondo del digiuno: mangiare il “cibo vero”, che consiste nel compiere la volontà del Padre. In ultima istanza si tratterebbe di digiunare della nostra propria volontà.

-Con il digiuno, Signore, desidero assoggettarmi umilmente a Te, affidandomi alla Tua bontà e misericordia.


Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net