Le due “annunziazioni”: Zaccaria e Maria
Oggi san Luca “prepara il terreno”, per inquadrare storicamente la narrazione del Figlio di Dio. Oltre ad una prima delimitazione cronologica (“ai tempi di Erode”), inizia il suo Vangelo narrando le origini del Battista, l’immediato precursore di Gesù. Entrambi sono concepiti mediante l’intervento divino, dopo un annuncio straordinario il cui portavoce è l’Arcangelo Gabriele.
I parallelismi tra le due “annunciazioni”, per contrasto, contribuiranno a mettere in rilievo la pienezza della grazia in Maria e la divinità in Gesù. Di fronte alla grandezza dell’annuncio e delle sue circostanze, sorprende che Zaccaria chieda una prova all’Arcangelo. Maria, sei mesi più tardi non lo farà. Conseguentemente, Elisabetta –sposa di Zaccaria e madre del Battista, non ancora nato- dirige a Maria la prima beatitudine del Vangelo: “Beata te che hai creduto” (Lc 1,45). Maria è la credente per eccellenza, la fedele, la pura e la perfetta.
Malgrado che, in casa mia, l’Angelo non entri in forma visibile, Dio ha per me un progetto. Maria, aiutami ad ascoltarlo fiduciosamente.
La nascita di Giovanni Battista è annunciata dall’angelo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 5-25
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
Parola del Signore