La “natura della natura” (fondamenti del Diritto)
Oggi non possiamo negare che, in questo mondo autocostruito, anche se sotto sotto, ricorriamo alle “risorse” di Dio. Esattamente come il giudice irragionevole della parabola, che, in fin dei conti, si decide a fare giustizia per ottenere la pace. (un qualcosa che, dopo tutto, procede da Dio).
Come può la ragione riincontrare la sua grandezza senza cadere nell’irrazionalità? L’apparrire del movimiento ecologista risulta sintomatico: riconosciamo che la materia non è un materiale esclusivamente per il nostro uso, ma che la terra ha in se stessa la propria dignità e che noi dobbiamo seguire le sue indicazioni; dobbiamo ascoltare il “linguaggio della natura” e rispondere coerentemente. C’è, però, pure un’”ecologia dell’uomo, giacché egli ha una natura che non può gestire in forma capricciosa.
Io non ho una libertà che si è creata da sola. Sono spirito e volontà, ma sono pure natura. La mia volontà è corretta quando rispetto la mia natura, l’ascolto e quando mi accetto così come sono e ammetto che non mi sono creato da me stesso.
Fonte: evangeli.net
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18, 1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore