Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 16 Dicembre 2019

Gesù: “Un profeta come me”

Oggi, incuriositi, i sommi sacerdoti e gli anziani ne discutono l’ autorità elevata ed energica che manifestava Gesù Cristo. Dall’antichità, il “Libro del Deuteronomio” non prometeva un re di Israele e del mondo (un nuovo Davide!), ma un “nuovo Mosè”.

Cioè, si annunziava un “profeta” come c’erano soltanto in Israele, non un veggente del futuro, ma uno che mostrasse il volto di Dio e, quindi, il cammino che dobbiamo prendere.

Anche nel “Deuteronomio”, Dio promette a Israele “un profeta come me” (18.15). Era l’annuncio di qualcosa di grande: un “nuovo Mosè”. Quello veramente decisivo di Mosè -prodigi a parte– è che parlò con Dio come con un amico. Mosè non vide il volto di Dio, ma soltanto la sua “schiena” (Dt 33:23). L’accesso immediato di Mosè a Dio –quel che lo rende il grande mediatore dell’Alleanza– aveva dunque i suoi limiti.

Gesù, come “nuovo Mosè”, ci riveli pienamente al Padre e sei il mediatore della Nuova Alleanza. Ecco l’origine della tua autorità!


Fonte: evangeli.net

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Il battesimo di Giovanni da dove veniva?
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 21, 23-27   In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».   Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».   Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».   Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Parola del Signore

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