Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2021

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Gesù: “Un profeta come me”

Oggi, incuriositi, i sommi sacerdoti e gli anziani ne discutono l’ autorità elevata ed energica che manifestava Gesù Cristo. Dall’antichità, il “Libro del Deuteronomio” non prometeva un re di Israele e del mondo (un nuovo Davide!), Ma un “nuovo Mosè”. Cioè, si annunziava un “profeta” come c’erano soltanto in Israele, non un veggente del futuro, ma uno che mostrasse il volto di Dio e, quindi, il cammino che dobbiamo prendere.

Anche nel “Deuteronomio”, Dio promette a Israele “un profeta come me” (18.15). Era l’annuncio di qualcosa di grande: un “nuovo Mosè”. Quello veramente decisivo di Mosè -prodigi a parte– è che parlò con Dio come con un amico. Mosè non vide il volto di Dio, ma soltanto la sua “schiena” (Dt 33:23). L’accesso immediato di Mosè a Dio –quel che lo rende il grande mediatore dell’Alleanza– aveva dunque i suoi limiti.

-Gesù, come “nuovo Mosè”, ci riveli pienamente al Padre e sei il mediatore della Nuova Alleanza. Ecco l’origine della tua autorità!


Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net