Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 11 Settembre 2020

La “cecità” del relativismo

Oggi, è molto attuale la descrizione che fece san Paolo dell’essere “minorenni nella fede”: una persona portata alla deriva che vive sballottata dai venti delle dottrine. Quanti “venti” abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni! Dal marxismo alla liberarizzazione, fino al libertinaggio; dal colletivismo all’individualismo; dall’ateismo a un vago misticismo religioso… E`la peggiore delle cecità, perchè non si sa dove si va nè dove andare.

Avere una fede solida viene etichettato molte volte come fondamentalismo, invece il relativismo – la “cecita” nel pensare secondo “la tendenza del momento”- sembra essere l’attitudine che è di moda. Si crea come una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia solo come unica risorsa il propio ego e le sue esigenze.

 L’amicizia con Te, Gesù, è la nostra “misura”: la “misura” veramente umanistica. La tua amicizia ci da il criterio per discernere tra il vero e il falso, tra l’inganno e la verità…



Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net

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