Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 11 Marzo 2020 – Mt 20, 17-28

La “sofferenza vicaria” di Cristo

Oggi, Gesù predice, per la terza volta, la Sua passione e si presenta quale quest’ “uno” che, obbediendo al Padre, soffre offrendo la salvezza a “tutti”. Gli ultimi studi teologici mettono in rilievo la parola “per”, comune alle quattro narrazioni dell’Eucaristia; una parola che può essere considerata importante non solo della narrazione dell’Ultima Cena, ma della figura stessa di Gesù.

“Per” indica un “atteggiamento a favore dell’esistenza”: l’Essere di Gesù non è un vivere per sé stesso, ma per gli altri; e questo non solo come un aspetto qualsiasi della Sua esistenza ma come quello che Lo definisce più íntimamente. Il Suo essere è, in quanto essere, un “essere per…”

-Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la Sua vita per il riscatto di molti! E’ questo il nuovo culto: Gesù attira l’umanità alla Sua obbedienza vicaria. Partecipare nel Corpo e nel Sangue di Cristo significa che Egli risponde “per molti” –per noi- e, nell’Eucaristia, ci accoglie tra questi “molti”.

Il commento è tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net


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