La Chiesa di Padova in festa sabato 18 ottobre, in occasione dellโAssemblea diocesana dโapertura dellโanno pastorale 2014-2015, che questโanno ha celebrato anche i 25 anni di ministero episcopale in Diocesi di Padova del vescovo Antonio Mattiazzo (1989-2014).
Filo conduttore di questโanno รจ il versetto della lettera di Paolo a Filemone: ยซIl bene che cโรจ tra noiยป (Fm 6).
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Lโassemblea 2104 รจ stato un appuntamento โspeciale e unicoโ in quanto si sono festeggiati i 25 anni di ministero episcopale del vescovo Antonio Mattiazzo nella Chiesa di Padova (1989-2014). Per lโoccasione erano presenti anche i rappresentanti delle altre chiese cristiane (ortodossa romena, valdese e anglicana) ed รจ stato letto un saluto inviato dal patriarca Daniel della chiesa ortodossa di Romania.
La data ufficiale dellโingresso in Diocesi del vescovo Antonio รจ il 17 settembre, ma le celebrazioni sono state posticipate allโAssemblea diocesana, momento in cui i rappresentanti delle parrocchie, delle unitร pastorali e dei vicariati e tutte le altre componenti della Chiesa locale (religiosi, aggregazioni laicali, associazioni ecc.) si ritrovano e si stringono attorno al proprio vescovo per avviare un nuovo anno pastorale.
Ad aprire lโincontro รจ stato il vicepresidente del Consiglio pastorale diocesano, Stefano Bertin, che dopo aver brevemente tracciato il tema dellโanno pastorale โ ยซIl bene che cโรจ tra noiยป, ha detto: ยซMolti sono i motivi per ringraziare il Signore, ma questโoggi li vorremmo riassumere nel festeggiare i 25 anni del padre vescovo Antonio tra noi. Non รจ un traguardo convenzionale, ma la cifra di un cammino di chiesa diocesana che sa cambiare per restare fedele al suo mandato, e che vuole ancora garantire il Vangelo tra le sue genti del terzo millennio. Grazie vescovo Antonio per aver guidato questo โcantiere apertoโ che รจ la Chiesa di Padovaยป.
Bertin, rifacendosi al tema dellโanno pastorale 2014-2015 e allโinvito fatto alle comunitร cristiane di impegnarsi nellโevidenziare e riconoscere ยซil bene che cโรจยป ha sottolineato come questo benechieda ยซdi essere narrato in modo polifonicoยป; รจ un bene ยซda accogliere nella sua interezzaยป, ma รจ anche ยซun bene che ci chiede responsabilitร , capacitร di allargare lo sguardo [โฆ] E oggi in particolare, dopo aver piรน volte sottolineato la crisi di senso che sottende questa lacerante crisi economica che tanta sofferenza provoca [โฆ], sentiamo la necessitร di lasciarci provocare dal contesto internazionale, in particolare da ciรฒ che sta succedendo nel vicino Oriente. Con troppa facilitร ci si rassegna alla violenza fanatica e si aggira il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Uno sguardo globale che chiede di iniziare dal livello piรน prossimo. ร decisivo come comunitร cristiana collocarci nel territorio con la complessitร che ci caratterizza. Impegnati ad ascoltare e interpretare i โsegni dei tempiโ che sono dono e chiamata di Dio e ridestano la nostra responsabilitร ad annunciare il Vangeloยป.
Da parte sua il vescovo Antonio, ringraziando i presenti per la partecipazione allโAssemblea diocesana, ha commentato: ยซGuardando ai trascorsi 25 anni โ senza la pretesa di stilare un bilancio โ il giudizio del resto spetta solo a Dio, e spero sia di misericordia โ il mio sentimento รจ di un profondo ringraziamento a Dio [โฆ] Da questa Chiesa, da tutti voi, ho ricevuto un bene immenso. Non cโรจ vescovo senza la comunitร e la collaborazione di tutti i suoi componenti [โฆ] Ringrazio, quindi, tutti voi e tutti i fedeli della Diocesi che quotidianamente mi hanno sostenuto con la preghiera. Ringrazio, in particolare, i miei piรน stretti collaboratori degli uffici diocesani, i Consigli di comunione per il loro servizio competente e corresponsabile. Guardando avanti, scorgo il traguardo conclusivo per portare a termine la corsa e il servizio che il Signore mi ha affidato (cf. At. 20,24). Come san Paolo, spero, con il vostro aiuto, di conservare la fede e di continuare a combattere la buona battaglia del Vangelo (cf. 2Tm 4,7)ยป.
Nel suo discorso il vescovo Antonio ha sottolineato la coincidenza con la festa liturgica di san Luca evangelista (18 ottobre) e il particolare rapporto che lega la Chiesa di Padova con quella di Antiochia; si รจ quindi soffermato su alcuni eventi che toccano la Chiesa universale in questo periodo (il sinodo straordinario sulla famiglia, la beatificazione di papa Paolo VI) e altri che si prospettano (lโanno dedicato alla vita consacrata); infine ha ricordato che lโimpegno missionario รจ connaturato nella vita stessa della Chiesa: ยซร lโamore il fuoco della missione [โฆ] Varie situazioni problematiche odierne ci provocano a riscoprire la sorgente e lโoriginalitร della fede e della proposta cristiana. ร il matrimonio e la famiglia, รจ il senso pieno della vita. E sono le situazioni di povertร e disagio sociale, la persistente disoccupazione, la presenza di immigrati con cultura e religione diverse, รจ il dramma dei profughi che fuggono dagli orrori della guerra e da condizioni di vita disumana. Riprendendo la domanda di papa Francesco a Redipuglia, non possiamo dire: โA me, che importa?โยป.
Per giungere a concludere che: ยซIl bene piรน prezioso che ci รจ affidato e che siamo chiamati a custodire, proporre e diffondere, รจ la caritร . La caritร non ignora la giustizia, ma non innalza muri, non frappone chiusure, non ha paura di guardare lโaltro negli occhi e di riconoscere la sua dignitร , le sue necessitร e le sue sofferenze. Di piรน, la caritร ha gli occhi della fede e sa vedere Gesรน nel povero, nel sofferente, nel forestiero [โฆ] Oggi siamo chiamati a essere profetici; ma lโessere profeta non รจ senza un costo, anche elevatoยป.