Una volta un mago inventรฒ una macchina per fare le comete. Somigliava un tantino alla macchina per tagliare il brodo, ma non era la stessa e serviva per fabbricare comete a volontร , grandi o piccole, con la coda semplice o doppia, con la luce gialla o rossa, eccetera.
Il mago girava per paesi e cittร , non mancava mai ad un mercato, si presentava anche alla Fiera di Milano e alla Fiera dei cavalli, a Verona, e dappertutto mostrava la sua macchina e spiegava comโera facile farla funzionare. Le comete uscivano piccole, con un filo per tenerle, poi man mano che salivano in alto diventavano della grandezza voluta, ed anche le piรน grandi non erano piรน difficili da governare di un aquilone. La gente si affollava intorno al mago, come si affolla sempre intorno a quelli che mostrano una macchina al mercato, per fare gli spaghetti piรน fini o per pelare le patate, ma non comprava mai neanche una cometina piccola cosรฌ.
ยซSe era un palloncino, magari,- diceva una buona donna, โ ma se gli compro una cometa il mio bambino chissร che guai combina.ยป
E il mago: ยซMa fatevi coraggio! I vostri bambini andranno sulle stelle, cominciate ad abituarli da piccoli.ยป
ยซNo, no, grazie. Sulle stelle ci andrร qualcun altro, mio figlio no di sicuro.ยป
ยซComete! Comete vere! Chi ne vuole?ยป
Ma non le voleva nessuno.
Il povero mago, a furia di saltar pasti, perchรฉ non rimediava una lira, era ridotto pelle ed ossa. Una sera che aveva piรน fame del solito, trasformรฒ la sua macchina per fare le comete in una caciottella toscana e se la mangiรฒ.
Racconto letto da don Paolo Alliata