C’era una volta un vecchio contadino chiamato Barbagrigia, che viveva in una fattoria insieme alla moglie. Questa non era una moglie come tutte le altre: infatti, aveva una particolarità tutta sua: era sempre contenta di ciò che il marito faceva.
Un giorno gli disse: «Abbiamo due mucche, ce n’é una di troppo per noi, che siamo vecchi oramai. Che ne diresti di andare a venderne una al mercato? »
Il marito approvò, e si avviò verso il mercato con la sua mucca. Ma la strada era lunga, e il sole scottava. Così, quando vide passare un contadino che portava al mercato un grasso e tondo maiale, gli venne in mente che avrebbe potuto barattarlo con la sua mucca. Avrebbe risparmiato la strada fino al mercato. «Vuoi scambiare il tuo porco con la mia mucca? » gli chiese. L’altro accettò di buon grado, e Barbagrigia si rimise in cammino.
Ma il maiale era stanco anche lui, e non ci fu verso di farlo camminare, neppure a forza di calci e spintoni. In quel mentre, ecco passare un altro contadino che menava al mercato una vispa capretta. « Ah, questa almeno non si farà tirare », penso il brav’uomo, esausto dalla lotta con il maiale. E barattò il suino con la capretta.
Ma le capre, si sa, sono capricciose e bizzarre. Quella cominciò a puntare le corna, a saltellare qua e là, lasciando il poveretto senza fiato. Per fortuna, s’imbatté in un contadino carico di una bella oca bianca. «Me la daresti in cambio di questa capra? » Detto fatto; e Barbagrigia si mise l’oca sotto il braccio.
Quella però non voleva saperne di stare in quella posizione: sbatteva le ali, agitava le zampe, menava beccate a destra e sinistra. Tanto che alla prima fattoria, Barbagrigia la barattò con un gallo.
Quello aveva le zampe legate e lo si poteva portare senza inconvenienti, salvo il suo «chicchirichì» che forava i timpani. A Barbagrigia non parve vero di venderlo per uno scudo in una locanda dove entrò per ristorarsi un po’. Lo scudo bastò giusto giusto per un buon pasto innaffiato di birra.
«Ed ora, come oserai presentarti a tua moglie?», domandò un compare quando ebbe inteso la storia di tutti quei baratti. «Oh, sarà contentissima», rispose Barbagrigia. «Vieni e vedrai».
«Che cosa scommetti?» «Quello che vuoi».
«Venti scudi?» «Vada per venti scudi ».
Giunti che furono alla fattoria, l’amico si nascose dietro l’uscio e stette a sentire.
«Eccoti di ritorno, sia lodato Iddio! » disse la donna. « Come hai passato la giornata? Sei stato al mercato?»
«No, faceva troppo caldo. Per via ho incontrato un tale che portava un porco al mercato, e gli ho dato in cambio la mucca».
«Ma che buona idea! Così avremo del buon prosciutto per quest’inverno … »
«Ma non l’ho portato fin qui. Strada facendo, ho cambiato parere. Ho visto una bella capretta e l’ho presa in cambio del maiale».
«L’ho sempre detto che sei un uomo saggio! Ci darà latte e formaggio, e forse un caprettino … Andiamo a metterla nella stalla».
«Ma poi ho dato la capra in cambio di un’oca …»
«Tu pensi sempre alle cose che possono farmi piacere! Prenderemo le piume per il nostro copriletto, e poi mangeremo l’oca!»
«Ma poi ho barattato l’oca con un gallo …»
«Un gallo! Questa sì, che é una buona idea! Ci servirà da svegliarino per alzarci alla mattina!»
«Neppure il gallo ho portato. Ti dirò: verso sera mi é venuta una fame da lupo, sono entrato in una osteria, e ho mangiato e bevuto talmente che ho dovuto dare il gallo per pagare la cena …»
«Dio sia lodato! Così staremo a letto fin che ci piace, e dormiremo tranquilli senza che il gallo ci svegli. A me importa solo, lo sai, di saperti contento » .
… La scommessa era vinta, e il compare sborso i venti scudi, più che bastanti per una mucca.
HANS C. ANDERSEN