Gesù non ha semplicemente parlato dell’amore, ha amato. «Come il Padre ha amato me così io ho amato voi». L’amore del Padre si è esteso al dono del suo unico Figlio per noi. Egli ci ha amato per primi quando ancora eravamo peccatori. L’amore di Gesù si è manifestato sulla croce. Egli ha preso la croce, ha scelto di morire per noi, perdonandoci settanta volte sette.
Sempre, infatti, le sue braccia sono allargate sulla croce per noi. Il suo è un amore serio, non effimero, passeggero, finché dura, contrattuale, fino a nuovo avviso. È per sempre. Egli ci chiede di restare nel suo amore. E come si fa? Concretamente, osservando la legge dell’amore, i comandamenti che ci fanno essere uomini liberi e capaci di amare. Perché Gesù vuole tutto questo da noi? Perché ci vuole liberi e felici. Ognuno di noi cerca la felicità, ma dove? Nell’immediato? In ciò che passa?
Nell’accumulo di cose che, dopo aver ottenuto, diventano già ingombranti e insignificanti? La scelta di Gesù Cristo deve portare ad amarci gli uni gli altri sul suo modello. Il senso della vita, infatti, sta nel donare la vita per i fratelli, come ha fatto Lui. Solo così possiamo essere suoi amici, partecipando della sua vita e restando nella sua intimità. Gesù Cristo ci ha fatto conoscere tutto del Padre suo, ora tocca a noi far conoscere tutto Gesù agli altri perché possano incontrare a loro volta Dio. E come?
Proprio attraverso la nostra testimonianza di amore. Gesù ci ha scelti. Quanto è bello vedere il suo sguardo d’amore posato su di noi. Ci ha costituiti affinché possiamo portare frutto. E questa non è una speranza, bensì una certezza. Se rimaniamo nel suo amore otterremo la vita vera, quella felicità che ci porterà a vivere il suo comandamento: «che vi amiate gli uni gli altri».
(A cura dell’Associazione cattolica operatori sanitari)
Fonte | Per gentile concessione dell’Editrice AVE