Nelle buone pratiche igieniche che gli scribi e i farisei usavano in ordine alla puritร cultuale, Gesรน individua un formalismo religioso che ritiene frutto di precetti di uomini e che, se fine a sรฉ stessi, non costituiscono una rassicurazione circa la propria fedeltร al Dio dellโAlleanza.
Al Padre che sta nei cieli non interessa lโigiene in sรฉ, quanto piuttosto il nostro cuore, inteso come simbolo non solo della nostra affettivitร , ma anche e ancor piรน della nostra libertร di prendere decisioni esistenziali che orientino la vita verso di Lui. La polemica di Gesรน con i farisei ci invita a far luce su eventuali nostre riduzioni del comandamento dellโamore di Dio e del prossimo a ciรฒ che rientra piรน facilmente nei paradigmi culturali del nostro tempo.
Gesรน spiega alla folla che non รจ ciรฒ che รจ fuori dallโuomo che, entrando in lui, puรฒ renderlo impuro. Al contrario, dal suo cuore โescono i propositi di maleโ che lo rendono impuro, cioรจ inadeguato ad accogliere la chiamata di Dio, alla pienezza della vita e della libertร in comunione con Lui.
Con queste parole Gesรน esalta il valore della coscienza, il livello piรน intimo della persona, in cui ciascuno di noi รจ sfidato ad ascoltare la voce di un Altro che gli parla e non la sua stessa voce. Infine, questo brano evangelico ci fa capire che non รจ la societร che rende gli uomini migliori o peggiori; sono gli uomini, al contrario che, con le risorse dei loro talenti, della loro libertร e della loro volontร possono rendere il mondo migliore di come lo hanno trovato.
A cura dei Convegni di cultura beata Maria Cristina di Savoia.
Fonte | Per gentile concessione dell’Editrice AVE