Gli apostoli, dopo la loro missione, tornano da Gesù e raccontano tutto ciò che hanno fatto. È già sera, ma sono ugualmente desiderosi di comunicare come hanno annunciato la buona novella alle persone incontrate lungo la via, come hanno predicato l’amore e la fratellanza. Grande è la gioia manifestata che promana dalla missione compiuta.
Avere il coraggio di uscire da sé stessi, andare verso le periferie del mondo per testimoniare la gioia dell’incontro con Gesù, comunicare la sua Parola e la sua misericordia dà una grande gioia e insieme una profonda pace interiore. Ma tutto ciò non basta! Infatti, la gioia che deriva da un compito assolto deve essere sempre consolidata.
Gli strumenti sono la parola di Gesù che dà forza e vigore, cambia le persone, guarisce e salva dal male. Ecco allora perché a Gesù non basta che gli apostoli gli riferiscano che tutto è andato bene, e quindi dice loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’!». Quel “venite in disparte” sollecita da parte di Gesù un momento di silenzio, di ascolto e di comunità.
La Chiesa offre tante possibilità di “stare con Gesù”, ovvero di ascoltare, meditare e offrirsi agli altri. Tante possono essere le circostanze che implicano e determinano una caduta, ma altrettante sono le occasioni che determinano un cambiamento di vita. Questo versetto del Vangelo: «Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose», può proprio indicarci che soltanto quelli che si metteranno alla sequela di Gesù, avranno il pane necessario (l’Eucaristia) per sfamare i tanti bisogni e sopportare le sofferenze di questo mondo, altrimenti resteranno smarriti e privi di risposte.
A cura del Centro italiano femminile
Fonte | Per gentile concessione dell’Editrice AVE