Tempo di Avvento: inizio di un nuovo anno liturgico, rinnovato dono del Padre, ulteriore opportunità per il nostro itinerario di sequela del Cristo Signore, nella luce fulgida di Maria, la Donna dell’Avvento.
Il tempo liturgico nel quale con tutta la Chiesa entriamo ci offre l’opportunità di contemplare il dono dei doni del Padre: Gesù, il Figlio amato, inviato a noi come Salvatore e Redentore.
In questo cammino liturgico verso il Natale del Signore, noi desideriamo, come Famiglia Paolina, lasciarci guidare dal nostro Fondatore, il beato Giacomo Alberione. L’ottica con la quale l’Alberione guarda a Gesù è sempre quella del Maestro. Pertanto, se l’Avvento è preparazione al Natale, lo sguardo si fisserà su Gesù che «nel giorno di Natale aprirà la sua scuola agli uomini: scuola di verità, scuola di santità, scuola di amore».
Prepararci a questo evento comporta, quindi, che sentiamo fortemente la necessità di questa scuola. Dobbiamo in questo tempo riconoscerci per ignoranti, pieni di difetti, uomini inclinati al male, alle passioni, al peccato quali siamo, e quindi entrare in un certo spirito di penitenza». Infatti, «quanti errori sono nella mente degli uomini, quante dottrine false si vanno predicando e quante massime errate sentiamo ripetere anche presso di noi! Massime mondane, le quali si riducono tutte a questo: considerare soltanto la vita presente, i beni presenti, mentre sappiamo che la vita presente è solo mezzo per conseguire la felicità eterna». È esattamente per questa ragione che «abbiamo bisogno di questo Maestro, il quale si fa nostra via, si fa nostra verità, si fa nostra vita. In Lui la salvezza, in Lui la santità, in Lui la vita religiosa, in Lui il Sacerdozio; in Lui tutto.
«Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio», afferma sant’Agostino. Ecco il «meraviglioso scambio», come canta la Liturgia. Don Alberione ci ricorda che questo prodigio avviene attraverso la «manducazione e l’assimilazione» del “cibo-Gesù Cristo” (Donec formetur Christus in vobis [DF] p.11), attuata giorno dopo giorno dalla persona che intende “cooperare” all’iniziativa dello Spirito.
Modello eccelso di tale cooperazione è la vergine Maria: il suo assenso al progetto del Padre, unito all’Amen del Verbo, ci ha regalato il Salvatore! Ed è in questo dinamismo all’azione dello Spirito – che agisce dal di dentro e si manifesta nel nostro vissuto concreto – che si colloca anche il nostro sì quotidiano affinché l’annuncio di tale dono di salvezza possa arrivare fino ai confini del mondo!
A ragione l’Avvento è considerato tempo mariano per eccellenza.
Don Alberione desidera che viviamo questo periodo crescendo ogni giorno nella riflessione orante, per arrivare poi alla “contemplazione” del presepio e di Gesù che “si è consegnato tutto” a Maria e a san Giuseppe (DF p. 41).
Gesù ci è modello di totale affidamento a Maria: sul suo esempio, anche noi comprendiamo che «questa è la via: stimare, amare, consegnarsi a Maria Santissima» (DF p. 42). Un’autoconsegna alla Madre di Gesù da attuare con il crearci un adeguato clima di raccoglimento – «ambiente spirituale» lo definisce don Alberione – nel quale dimorare stabilmente.
Guido Gandolfo ssp