Il tempio di Gerusalemme svolgeva un ruolo determinante nella religione giudaica. Là si concentrava il personale specializzato; là il sommo sacerdote esercitava la sua autorità forte dell’accesso a spazi ad altri proibiti. Sempre al tempio di Gerusalemme, i pii e devoti, “salivano” in pellegrinaggio e celebravano le grandi solennità. Tracce di tutto questo si trovano anche nel Nuovo Testamento.
In quel luogo si trovava l’ambito tesoro che conteneva le offerte e le decime dei fedeli. Sempre nel tempio non mancavano gli spazi dove i curiosi o chi desiderava avvicinarsi di più alla religione potevano incontrare qualcuno disposto a rispondere alle loro domande.
Anche la famiglia di Gesù “saliva” a Gerusalemme ogni anno. Secondo Lc 2, 41ss probabilmente nel tempio venne celebrato il rito di ingresso nella comunità di adulti, il bar mitzvah; e, episodio molto noto, sempre nel tempio fu ritrovato da Maria e Giuseppe mentre insegnava ai “dottori”.
- Pubblicità -
Il gesto di stizza del Nazareno riportato dal vangelo di oggi ci permette di cogliere uno degli aspetti, certo non secondari, della funzione del tempio. La presenza dei cambiavalute era importante: nella cassa del tesoro non potevano essere consegnate monete pagane ed impure. Dovevano essere convertite.
Il Figlio di Dio non poteva accettare che lo spazio che introduceva al tempio fosse occupato solo da queste attività ed impedisse il desiderio di chiunque di avvicinarsi a Dio. Un Dio che ha scelto una comunione con gli ebrei senza, tuttavia, impedire che anche altri potessero avvicinarsi. Lo spazio era il cortile del tempio. L’accesso impedito al tempio, ma la possibilità che gli “altri” si avvicinassero era garantita.
Il Maestro in questo brano, come emerge anche nel dialogo con la samaritana, insegna un nuovo accesso al Padre misericordioso. I Templi e le Chiese svolgono una funzione importante. Ma è l’incontro e la relazione personale con il Figlio di Dio, con la seconda Persona della santissima Trinità, che ci introduce in una stagione nuova. Non più un cortile, ma il cuore.
Per riflettere
Possiamo incontrare Dio ovunque: in una Chiesa, fuori dalla Chiesa; nelle nostre sorelle e fratelli; nella creazione; in casa e in grandi santuari. “Il tempio del suo corpo”: nel pane e nel vino sperimentiamo l’amore di Dio per noi.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi