Gesù scioglie la lingua e ci fa uscire da noi stessi; con Lui si torna in un rapporto autentico col mondo, nella Verità. Ma c’è chi scambia il bene col male perché ingannato dal demonio, colui che spande la menzogna per la nostra perdizione.
È il vecchio gioco del diavolo che si serve di chi, come i farisei, si preoccupa solo di tenersi stretta la sua piccola o grande fetta di potere.
C’è chi teme la novità del Vangelo perché non è disposto a cambiare, chi perché troppo attaccato al proprio ego, chi perché è disposto ad accettare la Verità solo fino a quando questa non entra in rotta di collisione con i propri interessi, chi perché si ritiene meritevole della ricchezza, del prestigio che ha, chi perché mette al primo posto le cose di questo mondo, chi perché si considera superiore agli altri.
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Così si finisce inevitabilmente per negare l’evidenza della Verità e quindi piegarsi al gioco del demonio, finendo per ribaltare la giusta prospettiva delle cose, e chiamare bene ciò che è male e male ciò che è bene.
Ecco che piano piano, come la rana immersa nella pentola piena d’acqua sul fuoco lento che non si accorge di essere bollita, anche noi ingannati dal demonio, iniziamo prima con l’ammettere, in piccola misura, il male; poi si arriva tollerarlo, poi lo si giustifica e infine lo si abbraccia convintamente. Non siamo forse anche noi ingannati dai farisei dei nostri giorni che ci portano a far credere che il divorzio, l’aborto, le passioni contro natura, le guerre, lo sfruttamento dei lavoratori, sono cose buone e giuste mentre è cosa malvagia difendere la giustizia e professare la verità custodita dalla Chiesa Cattolica?
Abbiamo, soprattutto oggi, bisogno di qualcuno che ci dica con chiarezza che cosa è il bene e che cosa è il male. Abbiamo bisogno dei nostri pastori, degli operai nella messe di nostro Signore, che senza paura del mondo e pronti al martirio, ci indichino la verità e ci instradino verso il bene. Altrimenti siamo pecore senza pastore, in balia della menzogna.
Per riflettere
La verità è luce che dà senso e valore alla carità. Questa luce è, a un tempo, quella della ragione e della fede, attraverso cui l’intelligenza perviene alla verità naturale e soprannaturale della carità. (Benedetto XVI)
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi