Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 9 Luglio 2023

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Gesù fa una preghiera e ribadisce la legge dell’amore, che dice il contrario di quello che pensavano i sapienti e i dotti del tempo che credevano che Dio imponesse agli uomini delle pratiche. Gesù predica una legge diversa: ciò che importa non è quello che noi facciamo per Dio, bensì ciò che Dio, nel suo grande amore, fa per noi. La gente capiva le parole di Gesù e si riempiva di gioia.

I sapienti pensavano che Gesù non avesse ragione. Non capivano questo insegnamento che modificava il rapporto della gente con Dio. Gesù sa che la vita non è solo serenità ma anche fatica, è anche un “giogo”, come quello che si applicava agli animali per lavorare ma anche agli uomini per trasportare pesi.

La proposta di Gesù è di sostituire i nostri gioghi con il suo, che è leggero. Il “giogo” della croce che Gesù ha caricato sulle sue spalle non è stato piccolo, e tuttavia lui lo ha accettato come un giogo “leggero”, e lo propone a noi come giogo dolce. Come è riuscito Gesù ad accogliere il giogo più pesante (perdere la vita) come “leggero”? Perché si riconosce mite e umile di cuore.
Il mite è la persona che è in pace con se stessa, che non ha bisogno di far guerra agli altri per affermare il suo valore nascondendo le sue debolezze. L’umile di cuore è colui che riconosce il suo giusto posto in rapporto a Dio, colui che si accetta come creatura che non può sostituirsi al creatore. Sono queste alcune delle qualità che Gesù presenta per essere imitato: chi impara da lui troverà riposo per la sua vita.

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Per riflettere

Nella nostra vita riusciamo a essere umili e miti? Riusciamo ad accettare i pesi della vita con dolcezza?


✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ 
Mt 11,25-30

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi