Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2023

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L’inizio di questo brano è caratterizzato da una connotazione temporale per l’inizio della predicazione di Gesù. “Dopo che Giovanni fu arrestato”: è finito il tempo del Battista, che ha preparato gli uomini alla venuta di Cristo, adesso “il tempo è compiuto” ed è pressante la venuta del Regno di Dio. È un nuovo inizio, che chiede un cambiamento, una conversione del cuore per prepararsi ad accogliere ciò che Cristo è venuto a portare tra gli uomini.

Come prima cosa all’inizio della sua missione Gesù chiama a sé degli uomini, che sceglie come suoi apostoli. E già in questa prima azione egli mostra il segno distintivo della sua predicazione, che parte dai piccoli. Scrive Sant’Agostino: “Il Signore Gesù ha scelto le cose deboli del mondo per confondere le forti, sicché, volendo adunare la sua Chiesa da ogni parte del mondo, non cominciò con degli imperatori o senatori ma con dei pescatori. Se infatti fossero stati scelti in principio personaggi altolocati, essi avrebbero attribuito la loro scelta a se stessi e non alla grazia di Dio” (Discorso 250).

Sappiamo che Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, appena sentita la chiamata, lasciano tutto e seguono Gesù. Un gesto così immediato non può che venire da uno slancio del cuore, altrimenti avrebbero preso tempo, ragionando su come sistemare tutto in vista di una partenza. Se avessero pensato di essere stati chiamati per loro merito si sarebbero fatti desiderare: “Ah, vuoi che venga con te? Aspetta che controllo l’agenda!”.

Invece no, questi apostoli hanno sentito che la chiamata ricevuta era un dono, una grazia ricevuta. E non si sono fatti scappare l’occasione di farsi prossimi a quest’uomo e alla sua promessa di rendere la loro vita ricca come una pesca fruttuosa.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi