Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 9 Febbraio 2023

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Se ci fermiamo un momento a riflettere su quanti miracoli Gesù compie, ci accorgiamo che non sono poi molti. E in questo caso non solo Gesù non fa nessun miracolo, ma non vuole neanche sentirne parlare. Per contestualizzare brevemente, va detto che qui Gesù si trova al di fuori del Regno di Israele e vorrebbe quindi che non si spargesse troppo la voce.

Inutile dirlo però, la voce si sparge eccome e una donna, udito di Gesù, si precipita da lui. Innanzitutto vediamo che la vicenda inizia e finisce in una casa. Infatti non c’è bisogno di andare lontano per mettere in pratica il Vangelo, possiamo, anzi dobbiamo, cominciare proprio in casa nostra con la nostra famiglia. Poi Gesù utilizza delle parole che ci sembrano sgarbate, di grande disprezzo verso questa donna pagana che gli si getta ai piedi. In realtà Gesù cerca di essere il più tenero e delicato possibile; mentre infatti gli ebrei dell’epoca si rivolgono ai pagani chiamandoli “cani”, lui utilizza il termine “cagnolini” proprio per essere meno ruvido.

Ancora una volta parla di pane (il tema del pane è sempre presente in questo capitolo), ci tiene a precisare (alla donna, ma soprattutto ai discepoli che sono presenti, cfr. Mt 15, 21–23) quale nutrimento prezioso sia l’insegnamento che sta portando e che non è bene che venga sprecato. La donna quindi dà inizio al miracolo: “Signore”, lo chiama.

L’unica persona nel Vangelo di Marco che chiama Gesù “Signore” e lo riconosce come Dio è una donna pagana! Poi non contesta le parole di Gesù ma accoglie la Parola di Dio chiedendo infatti che, non per meriti, ma gratuitamente le venga donato un po’ di quel pane. Il miracolo è compiuto, Gesù si limita a confermare che, avendo lei colto il profondo significato delle sue parole, sua figlia è guarita.

Quello che i discepoli facevano fatica a capire, lei lo capisce al volo. Non è scritto né qui né altrove, ma siamo certi che Gesù nel proferire quel «va’: il demonio è uscito da tua figlia» in cuor suo fosse davvero molto felice.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti sono curati da Rita e Giovanni Giordanelli