Gesù, che significa “Dio salva”, porta nel suo nome la sua essenza più profonda. La sua missione sulla Terra è quella di annunciare e di portare concretamente la salvezza: l’annuncio, cioè, che “il regno dei cieli è vicino”, è qui con noi; l’intervento salvifico da “ogni infermità e malattia”.
Incontrare Gesù nell’ascolto della sua parola, nella preghiera, nella meditazione ma anche nel farsi prossimo a tutti coloro in cui egli si rispecchia—in particolare i poveri, i malati, i fragili, gli ultimi—consente di lasciarsi toccare e trasformare da lui.
La salvezza si trasmette da Gesù ai suoi discepoli e dai suoi discepoli a coloro a cui essi andranno incontro. Si moltiplica come i pani e i pesci; si spezza per nutrire tutti come il pane e il vino dell’ultima cena. Abbiamo ricevuto gratuitamente la fede, il messaggio di salvezza. Siamo chiamati a darlo, altrettanto gratuitamente.
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A non tenerlo per noi come una rassicurante ma sterile pratica religiosa, bensì a farne carne che torna a vivere: resuscitare chi è morto nell’animo, guarire chi si è lasciato andare alla disperazione; prendersi cura di chi è afflitto dalla lebbra dell’odio per il “diverso” e dalla paura del futuro.
Per riflettere
Dedico attenzione e un po’ del mio tempo ai miei fratelli più deboli, meno fortunati, che soffrono nel corpo e nell’anima?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi