Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 9 Dicembre 2019

Medita

Ogni volta che mi trovo davanti al racconto di questi anonimi barellieri, non posso fare a meno di pensare che la Chiesa sia (o debba essere) innanzitutto questo: un estremo tentativo di caricarsi chi soffre e cercare di portarlo in tutti i modi davanti a Colui che può fare qualcosa.
E per fare questo avere anche la pericolosa creatività di aprire strade insolite, come il tetto del Vangelo di oggi. Pur di salvare qualcuno non dobbiamo lasciare niente di intentato, e non dobbiamo avere paura se delle volte siamo costretti a battere vie sconosciute. È per la fede di questa gente che Gesù fa qualcosa per quell’uomo. Anzi vorrei quasi dire che fa qualcosa con la sofferenza di quell’uomo. Essa non è più senza un significato, Gesù gliene dà uno, la libera così dal non senso, dall’insignificanza. Il perdono è l’esperienza di vedere che il nostro dolore non è più senza senso.
Ci sono cose nella vita che quando accadono perché subite, o per colpa nostra, ci inchiodano, ci paralizzano, non ci fanno più andare avanti. Incontrare il perdono non è cancellare ciò che è successo ma trovare un significato che faccia ripartire la vita. (Don Luigi Maria Epicoco)

Rifletti

Cerco Gesù in ogni modo, ad ogni costo? Cerco di portare i miei amici e chi mi circonda incontro a Lui?

Prega

Dio Onnipotente, che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore,
nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace.
(Papa Francesco)

Fonte: Ascolta e Medita – Dicembre 2019 curato da Tommaso Rizzo e Rebecca D’Andrea – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Oggi abbiamo visto cose prodigiose.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 5, 17-26   Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.   Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.   Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».   Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.   Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». Parola del Signore

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