Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 8 Luglio 2023

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Perché Gesù lascia liberi i suoi discepoli di non praticare il digiuno? Gesù considera il digiuno un lutto e si assimila allo sposo. Quando lo sposo si trova con i suoi amici, cioè durante la festa delle nozze, loro non hanno bisogno di digiunare, anzi festeggiano con lui. Quando Gesù è con i discepoli è festa, la festa delle nozze, e quindi non devono digiunare, ma un giorno lo sposo andrà via e allora sarà un giorno di lutto e in quel momento, se vorranno, potranno digiunare. Gesù allude evidentemente al momento della sua morte.

L’esempio del pezzo di stoffa grezza su vestito nuovo e del vino nuovo in otri nuovi significa che quello che conta è non perdere di vista l’obiettivo. Il vino di Gesù è nuovo, porta la vita, la gioia, la felicità, non si può chiudere questa novità in otri vecchi, in vecchie pratiche. Alla luce di ciò, ogni pratica spirituale o religiosa ha senso se si ha presente l’obiettivo, altrimenti è fine a se stessa. Le pratiche si fanno non perché vanno fatte, ma solo se hanno a che fare con il Signore, altrimenti bisogna avere il coraggio di fermarsi e interromperle.

Capiamo quindi che i nostri gesti non devono essere apparenza o formalità, perché altrimenti perdono il loro senso. Occorre digiunare dalle liti, dalla violenza, dall’attaccamento ai beni materiali, dalla prepotenza, dal desiderio di apparire e da mettere il proprio io al centro di tutto.

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Per riflettere

Riusciamo ad avere sempre presente l’obiettivo della nostra vita e delle nostre azioni? Nei nostri comportamenti puntiamo all’apparenza o alla sostanza?

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 9,14-17

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi