Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 8 Gennaio 2020

Medita

Gesù scende dalla barca, vede la folla e capisce che quelle persone hanno bisogno di una guida: “erano come pecore senza pastore”; intuisce i loro problemi e li condivide. Va loro incontro, per insegnare qualcosa di importante, di profondo, qualcosa che cambierà le loro vite. Non fa domande, non chiede nulla in cambio, è lui che si fa avanti per primo, come un padre con i suoi figli, egli si preoccupa per loro. Lui parla, la folla ascolta, forse conquistata dalle sue parole. Il tempo e lo spazio si dilatano e assumono una dimensione nuova: Gesù parla al cuore, risana lo spirito, fa sentire il suo abbraccio amorevole. In questa realtà profondamente spirituale anche le necessità materiali appaiono meno importanti. E quando i discepoli, preoccupati, gli ricordano che si è fatto tardi e che bisogna congedare la folla per permettere loro di arrivare in tempo al villaggio per procurarsi il cibo, Gesù contrappone la sua calma; dà poche e semplici istruzioni, alza lo sguardo al cielo e benedice i pani e i pesci. Sa esattamente cosa fare; sa che nessuno se ne andrà affamato. E sarà così: ognuno riceverà cibo in abbondanza. I cinque pani e i due pesci sazieranno cinquemila uomini. Dall’incontro con Gesù essi hanno ricevuto nutrimento per lo spirito e nutrimento per il corpo. Gesù ci chiede di lasciarci trovare da Lui, di metterci in ascolto, di fidarci. Tutto il resto ci sarà dato in abbondanza.

Rifletti

Spesso ci confondiamo tra la folla, non sappiamo bene chi siamo. Gesù però ci viene a cercare anche lì, tra gli altri; abbiamo la volontà di ascoltarlo? Riconosciamo la sua voce tra tante che ci disorientano? Sappiamo confidare davvero in lui e nella Provvidenza?

Prega

Gesù,
tu sei l’unico e vero Amico,
non solo partecipi a tutte le mie sofferenze,
ma le prendi su di te e conosci il segreto per cambiarle in gioia.
Ti trovo ovunque, tu non ti allontani mai
e se cambia il luogo in cui dimoro ti trovo ovunque io vada.
Solo tu con meravigliosa pazienza, puoi tollerare i miei errori.
Sebbene la mia infedeltà e ingratitudine ti offendano,
non ti impediscono di essere sempre pronto,
se solo io lo voglio, a darmi la tua grazia e il tuo amore.
Amen.
(San Claude de la Colombiére SJ)

Fonte: Ascolta e Medita – Gennaio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6, 34-44 In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini. Parola del Signore

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