È sempre bello potersi soffermare su questo brano. Le strade da percorrere per meditarlo sono veramente molte. Proseguo a proporne una. Immaginate l’evento che il brano testimonia. Maria, una fanciulla vergine, giovane, che ha un sogno, un desiderio, un progetto di vita: sposarsi. Una luce che le brilla dentro, una scintilla di fecondità per il suo avvenire.
Ma lei in questo progetto di vita non è lasciata sola. Con lei vi è Dio, l’arcangelo Gabriele e Giuseppe. Quest’ultimo non è menzionato direttamente, ma fa parte attiva del desiderio di Maria poiché è con lui che Maria aveva deciso di condividere la sua scintilla, il suo desiderio.
E poi c’è Dio che si mette in mezzo. Anzi no, non si mette in mezzo, fa molto molto di più: abbraccia il sogno di questa coppia di promessi sposi e lo rende molto più grande di quanto essi stessi avevano immaginato. Sconvolgente vero? A tratti spaventoso. Ma ve lo immaginate?
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Eppure, la scena, se vi affidate agli occhi del cuore, trasmette un calore vibrante. Il calore della Fede. Sì, possiamo immaginare il timore di Maria nel dover essere all’altezza della situazione, la preoccupazione di doverlo raccontare a Giuseppe, magari anche l’angoscia di dirottare la sua vita, lasciare il progetto che aveva pensato insieme a Giuseppe per addentrarsi in una strada che non conosce.
Ma Maria non si ferma davanti a tutti questi sentimenti ed emozioni, va oltre e dialoga con l’arcangelo Gabriele. Eccolo il calore della Fede, il calore dell’abbraccio di Dio verso il sogno di Maria e Giuseppe che lo arricchisce di un bambino, del Figlio di Dio. Un abbraccio nel quale Maria si affida. Un abbraccio che ha il sapore di una promessa, di alleanza.
Per riflettere
Cosa ti trasmette questo brano e il modo in cui Maria si fida ed affida? Ti è mai capitato di avvertire la sensazione di essere chiamato a qualcosa di più grande?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi