Gesù sale sul monte per trovare nell’incontro con il Padre la chiarezza necessaria per scegliere i dodici apostoli. Il numero dodici richiama quello dei patriarchi dell’Antico Testamento. Si delinea così la nascita del nuovo popolo di Dio. La preghiera sta all’origine di ogni scelta e azione apostolica di Gesù e della Chiesa. Il giorno della Chiesa spunta dalla notte di Gesù passata in comunione col Padre. Ciò non vuole assolutamente dire che le scelte che il Padre e il Figlio fanno, chiamando i dodici e gli altri dopo di loro lungo i secoli, saranno le migliori secondo la nostra logica umana. La struttura portante della Chiesa è zoppicante fin dall’inizio, sempre aperta al tradimento e al rifiuto del Signore. Pietro e Giuda ne sono le figure emblematiche. E tutto questo non è uno spiacevole imprevisto, ma è una realtà che fa parte del progetto di salvezza.
Il motivo che spinge la gente verso Gesù è il bisogno di ascoltare la parola di Dio e di essere guarita. C’è infatti una stretta connessione tra l’ascolto della parola di Dio e la guarigione, come tra la disobbedienza alla parola di Dio e la morte (cfr. Dt 11, 26–32). “Il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte” (Rm 5, 12) perché l’uomo ha ascoltato il serpente. L’uomo diventa ciò che ascolta. Come la gente di allora, anche noi possiamo toccare e sperimentare la potenza di Gesù se ascoltiamo la sua parola. La parola di Dio infatti “è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rm 1, 16).
Prego prima di una decisione importante affinché il Signore guidi il mio discernimento?
Preghiera finale
Signore,
aiuta gli uomini e le donne
che vorrebbero pregare, ma non sanno farlo.
Accetta il loro desiderio di pregare
come una preghiera.
Ascolta il loro silenzio
e incontrali lì nel loro deserto.
(Madre Teresa di Calcutta)
AUTORE: Michela e Paolo Buti, Cristina e Emanuele Cattin
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi