Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 7 Settembre 2020

Medita

Il brano ci presenta Gesù che guarisce un uomo dalla mano inaridita. L’evento miracoloso avviene in un contesto di dibattito o controversia: le spighe strappate in giorno di sabato e un’azione di guarigione in giorno di sabato, appunto la mano inaridita. Tra le due discussioni gioca un ruolo cruciale la parola di Gesù: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato» (6, 5). Restando al nostro brano ci chiediamo: ma qual è il significato di questa mano inaridita? È simbolo della salvezza dell’uomo, che viene riportato al suo momento originario, quello della creazione. La mano destra, poi, esprime l’agire umano. Gesù restituisce a questo giorno della settimana, il sabato, il significato più profondo: è il giorno della letizia, della restaurazione, e non della limitazione. Quello che Gesù mostra è il sabato messianico e non quello legalistico: le guarigioni che egli opera sono segni del tempo messianico, della restaurazione, della liberazione dell’uomo.
La differenza con i farisei sta nel fatto che questi in giorno di sabato non agiscono in base al comandamento dell’amore, che è l’essenza della legge. Gesù, dopo aver ordinato all’uomo di porsi al centro dell’assemblea, formula una domanda decisiva: «È lecito o no guarire in giorno di sabato?». Gli spazi per la risposta sono ristretti: guarire o non guarire, ovvero, guarire o distruggere (v. 9). Appare evidente che l’intenzione con cui Gesù guarisce di sabato è quella di procurare il bene dell’uomo, e in primo luogo di chi è ammalato. Questa motivazione d’amore ci invita a riflettere sul nostro comportamento e a fondarlo su quello di Gesù che salva. Gesù non è solo attento alla guarigione del malato, ma è interessato anche a quella dei suoi avversari: desidera guarirli dal loro atteggiamento distorto nell’osservare la legge. Osservare il sabato senza risollevare il prossimo dalle sue malattie non è conforme al volere di Dio. Per l’evangelista la funzione del sabato è quella di fare del bene, salvare, come Gesù ha fatto nella sua vita terrena.

Rifletti

Nei nostri comportamenti prevale una logica giuridica o d’amore? So mettere al centro della mia attenzione e del mio impegno ogni uomo e tutte le sue esigenze? Una volta ristabilita la giustizia del principio riesco ad occuparmi anche dell’uomo che ha travisato il principio?

Prega

Dona a noi Signore un cuore nuovo, che sappia solo te ascoltare,
solo te comprendere, solo te desiderare.
Dona a noi Signore un cuore puro che in ogni cosa scopra raggi della tua sapienza e bellezza,
Dona a noi Signore un cuore forte che ti ami con sincerità, che ti sia in ogni ora fedele,
che ogni ostacolo converta in stimolo a maggiormente amarti,
ogni dolore in offerta, ogni azione in amore, ogni grazia in gaudio.
Dona a noi Signore un cuore dolce e grande, come quello di Maria tua Madre;
un cuore amoroso, che dalla tua carità tragga sorgenti di carità per il prossimo
e ringraziamento per te, o Dio Padre, o Dio Figlio, o Dio Spirito Santo. Amen.
(Paolo VI)


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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