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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 7 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10,25-37


La strada che scende da Gerusalemme a Gerico simboleggia la strada della vita che è attraversata da briganti, dalle vittime dei briganti, da uomini impegnati come i sacerdoti e i leviti e da buoni samaritani.

Anche se non facciamo parte della categoria dei briganti (sebbene nessuno è senza peccato e, nel momento che lo commette, è un brigante per sé e nei confronti dei fratelli) è probabile che possiamo rientrare nella categoria degli uomini impegnati, di quelli che parlano di solidarietà ma non trovano il tempo per essere solidali, di quelli che pensano che i problemi del mondo le devono risolvere i politici mentre a loro spetta prodigarsi solo per il bene di sé stessi e della propria famiglia.

Gesù ci mostra la figura del buon samaritano, di colui che patisce insieme al malcapitato e si fa carico delle sue miserie donando il suo tempo, le sue energie, i suoi beni e i suoi soldi e si avvale anche di altri perché lo aiutino in questa opera.

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Fa tutto questo senza avere o sperare nulla in cambio. Per agire così bisogna avere la Grazia, la consapevolezza di essere stati amati e salvati gratis da Dio, perché solo la gratitudine è capace di generare gratuità.

Per riflettere

Siamo consapevoli che non basta parlare della solidarietà e provare pietà per i bisognosi, ma è necessario essere compassionevoli e misericordiosi, cioè patire insieme a loro e farsi carico delle loro miserie, affinché, condividendolo, il giogo diventi dolce e il peso leggero?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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