Come sarà arrivato all’evangelista questo episodio che non ha testimoni? L’unica possibilità è che sia stata Maria stessa a rivelarlo successivamente. Vi invito allora a qualche meditazione non tanto sull’annunciazione, che di meditazioni eccellenti ne ha già moltissime, ma sulle circostanze nelle quali Maria lo ha rivelato. Sappiamo che dell’annunciazione Maria, per ovvi motivi, parlò con Giuseppe. Ma tutto fa pensare che non sia stato lui a tramandarla. Dopo le vicende della natività, di lui non c’è più alcuna traccia nei vangeli e con tutta probabilità non ha neanche mai conosciuto alcuno degli apostoli.
A chi altro allora Maria avrebbe parlato dell’annunciazione? Forse ci può essere d’aiuto qualche riflessione sulla motivazione che può aver spinto Maria a parlarne. La più plausibile che mi viene in mente è l’obbligo che sentiva di comunicare testimonianze essenziali sulla vita di Gesù, della cui natura lei più di chiunque altro era consapevole. Comprese quelle testimonianze che la costringevano a rivelare fatti squisitamente intimi per lei.
In questo caso la narrazione sarebbe avvenuta molto probabilmente dopo la conclusione della missione terrena di Gesù con la sua ascensione, quando ormai l’obiettivo di tutti coloro che lo avevano amato e seguito era quello di raccontare cosa era successo.
Chi più degli apostoli si era votato a questo obiettivo? È quindi tra di loro che va ricercata la persona alla quale Maria ha affidato il suo racconto. In testa alla lista vedrei Pietro e Giovanni, quelli a lei più vicini anche se in modo molto diverso. Personalmente propenderei per Pietro. Per la sua autorevolezza, ma soprattutto perché molti esegeti ipotizzano un suo contributo determinante alla trasmissione verbale o scritta di testimonianze su Gesù, soprattutto per i vangeli di Matteo e Luca.
Sembra a questo punto lecito ipotizzare uno o più colloqui fra Maria e Pietro, nel corso dei quali Maria ha raccontato gli episodi salienti dell’infanzia di Gesù, a cominciare dall’annunciazione.
Per riflettere
Preghiera finale
Offriamo in questa giornata la nostra preghiera
e le nostre azioni al Signore per i missionari ad gentes.
Il Signore sostenga questi nostri fratelli e sorelle
che sono al servizio dell’annunzio della Parola
in terre lontane e spesso ostili.
Possa il buon seme del Vangelo e della testimonianza
mettere radici e portare frutto in abbondanza.
AUTORE: Michela e Paolo Buti, Cristina e Emanuele Cattin
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi