Nel brano meditato ieri, il Maestro si rivolge direttamente al capo dei farisei, invitandolo ad abbandonare un modo di pensare e di vivere legati ad una lettura della Parola che si traduceva in gesti e scelte distanti dalla grande novità introdotta da Gesù.
Siamo sempre intorno ad una tavola. Ci sono gli invitati dal capo dei farisei e tra questi il Galileo. È riportata la presenza di un “commensale” che si rivolge al Maestro, protagonista assoluto, capace com’è di presentare uno stile di vita, ancorato nella Parola, assai distante dalle convinzioni dei farisei e dei commensali presenti nella pericope.
Alle parole pronunciate dal Nazareno nel testo di ieri, il commensale commenta augurandosi di cibarsi nel Regno di Dio: una immagine gastronomica che troviamo altre volte nella Parola. Per noi cristiani cibarsi del Pane di vita è una necessità spirituale, che va ben oltre la semplice necessità di alimentarci.
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Forse il commensale non aveva colto fino in fondo il significato delle parole pronunciate dal Signore intorno alla tavola. Dai brani del capitolo 14 di Luca abbiamo compreso che amare è servire chiunque senza escludere nessuno e che l’accesso al Regno non è legato all’appartenenza di classi sociali né a studiosi della Parola. I primi destinatari del Regno sono altri. Sono i protagonisti della parabola consegnata oggi.
Ci sono i chiamati (gli invitati), persone che hanno un bagaglio tale da comprendere e vivere come indicava Gesù. Gli stessi che l’hanno anche accolto nelle loro case, seguito nel suo cammino, ascoltato le sue parole e visto i segni compiuti. Gli stessi che non lo seguiranno sul Calvario.
Ci sono altri che attendevano un Messia di pace, portatore di amore e misericordia, vicino nella sofferenza e capace di consolarli: vivono sulla strada, sotto i ponti, fuggono dalle guerre. Il rapporto nei loro confronti lo mediteremo nell’ultima domenica del mese, sarà determinante per l’accesso al Regno.
Alla cena del Signore sono invitati tutti.
Per riflettere
L’immagine della tavola come luogo di convivialità tra il Creatore e le creature è notevole ed importante. Non spetta a noi sapere chi troverà posto intorno alla mensa. Conosciamo, tuttavia, come il Risorto ci chiede di vivere nel nostro pellegrinaggio terreno per accedere al banchetto divino.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi