Nel vangelo di oggi vediamo Gesù rispondere a un’accusa ingiusta. La gente afferma che egli scaccia i demoni per mezzo di Beelzebul, ma il Maestro risponde con saggezza e amore. Parla di unità, di come un regno diviso crolli su sé stesso, e lo fa usando immagini che tutti possiamo capire: case che cadono e regni che si sgretolano.
In un mondo pieno di tensioni, la lezione di Gesù è attuale: l’unità è essenziale per la stabilità, nella fede come nella vita quotidiana. Cosa ci dice questo? Ci chiama a riflettere sulla coerenza delle nostre azioni, a cercare l’unità nel nostro servizio a Dio. La sua affermazione forte, “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”, è una sfida. Ci chiede di scegliere: stare con lui nell’opposizione al male o restare divisi.
Gesù presenta la sua missione come un atto di raccolta, un invito all’unità. E usa la metafora di un uomo forte che difende la sua casa per mostrarci la sua superiorità sul maligno. “Il più forte” che sconfigge Satana è lui stesso, nostra guida sicura verso la vittoria del bene sul male. Gesù non solo scaccia i demoni, li sottomette, annunciando con potenza l’avvento del regno di Dio.
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In conclusione, questo passo ci chiede di fare una scelta consapevole: unirci a Gesù, il “più forte”, nella costruzione del regno di Dio. In lui, troviamo la certezza che la vittoria è già nostra se scegliamo di camminare insieme. Preghiamo, quindi, per avere la forza di fare questa scelta quotidiana, uniti sotto la guida amorevole di Gesù.
Per riflettere
“Per favore, lottate contro le divisioni, perché la divisione è una delle armi che ha il diavolo per distruggere la Chiesa locale e la Chiesa universale” (Papa Francesco). Come possiamo, oggi, essere agenti di unità nelle nostre azioni quotidiane?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi