Gesù rivolge una sola parola a Matteo, “Seguimi”, e lui subito si alza e lo segue. Sembra quasi che Matteo stesse aspettando quel momento. A volte la fede scaturisce da una sola parola che Gesù pronuncia nella nostra vita, è la parola decisiva che aspettiamo da anni. Chissà da quanto tempo Matteo aspettava qualcuno che lo togliesse da quella situazione, da quella vita, dal lavoro che non lo rendeva felice.
Matteo prende subito una decisione, si alza e segue Gesù: chi crede deve prendere delle decisioni per la propria vita, anche con coraggio quando non si sa fino in fondo dove porteranno. Matteo non sa dove andrà Gesù, ma lo segue. La sua parola lo ha toccato e lui ha reagito immediatamente. Matteo costruisce la sua strada insieme a Dio, segue la traccia, segna il suo destino. Credere è smettere di vivere a caso e cominciare a vivere con una meta, un obiettivo, un motivo, la nostra ragione di vita.
Matteo, appena ricevuta la chiamata, lo riceve in casa sua: chiamata e accoglienza, un connubio vincente. Gesù chiama per invitarci alla sua amicizia, per vivere nella sua intimità e noi creiamo spazio nella nostra vita per accogliere la sua presenza. In casa di Matteo si riuniscono molti pubblicani e peccatori. I farisei iniziano a criticare Gesù, che per tutta risposta invece annuncia la misericordia: «Misericordia io voglio e non sacrifici». Gesù sceglie e chiama gratuitamente. Anche se siamo peccatori, ci chiama per essere suoi amici. Lo fa per mezzo della sua misericordia e del perdono che ci offre.
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Per riflettere
Quanto sento passare il Signore nella mia vita? Quale parola sto aspettando che Dio mi dica per essere felice nella mia vita? Sento che Dio mi chiama a seguirlo?
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 9,9-13
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi