Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 7 Giugno 2022

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Commento al Vangelo di oggi

Gesù ha appena proclamato le beatitudini, e aggiunge, rivolto ai suoi discepoli e a noi: se vivete questo, voi siete «sale e luce della terra». Siamo sorpresi da questa affermazione. Sappiamo che Dio è luce del mondo, e ci crediamo. Ma anche l’uomo è luce del mondo e sale della terra, pur con tutti i suoi difetti e limiti. Si, anche io e te siamo luce del mondo e sale della terra. Gesù non ci esorta, ma usa il verbo essere al presente: “Voi siete il sale della terra” e ancora “Voi siete la luce del mondo”.

Siamo incoraggiati a prendere coscienza di questo. E siamo luce e sale con le opere davanti agli altri uomini. Così come una lampada non può stare nascosta sotto il moggio, anche noi se rimaniamo curvi sulle nostre storie, sulle nostre sconfitte personali, splendiamo, ma la nostra luce non sarà abbastanza forte da illuminare chi ci sta intorno. Se rimaniamo nel nostro barattolo della vita, chiuso ermeticamente, siamo sale ma nessuno sentirà il nostro sapore. Occupiamoci degli altri, della terra, delle nostre comunità: siamo in esse luce, candela che si consuma per dare luce, siamo in esse sale che si scioglie per dare sapore!

La luce non fa rumore: accarezza le cose e fa emergere i loro colori e la loro bellezza. Il sale non si vede, eppure la sua presenza si percepisce. Così siamo chiamati a essere persone che ogni giorno accarezzano la vita e ne rivelano la bellezza nascosta, sostenuti dalla preghiera e dall’azione silenziosa e costante dello Spirito Santo.

Per riflettere

Quando due innamorati si amano diventano luce nel buio, lampada ai passi di molti altri. In qualsiasi luogo dove ci si vuol bene viene sparso il sale che dà sapore buono alla vita. Sono consapevole di essere luce per altri? Sento questa responsabilità più come un peso o come una chiamata?

Preghiera finale

Signore, tu sei la mia luce;

senza di te cammino nelle tenebre,

senza di te non posso

neppure fare un passo,

senza di te non so dove vado,

sono un cieco

che pretende di guidare un altro cieco.

Se tu mi apri gli occhi, Signore,

io vedrò la tua luce,

i miei piedi cammineranno

nella via della vita.

Signore, se tu mi illuminerai

io potrò illuminare:

tu fai noi luce nel mondo.

(Cardinale Carlo Maria Martini)


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi