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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 6 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: โœ Lc 14,12-14

La settimana si apre con il terzo brano tratto dal capitolo 14 del vangelo di Luca. Come nei primi due, ritornano protagonisti il capo dei farisei e il pranzo. Nell’ultima pericope Gesรน offriva una lettura diversa sulla scelta dei posti al banchetto. In questo testo, rivolgendosi direttamente al capo dei farisei, contesta un modo di vivere la Parola molto diffusa nella societร  dell’epoca fondata su alcuni testi del Primo Testamento.

Ancora una volta, il Nazareno, seduto a tavola ed invitato dal capo dei farisei, propone una scelta di vita, cogliendo l’occasione della quotidianitร  di un pasto, per insegnare una tappa del cammino che conduce al Regno. La convivialitร  รจ presente nella Parola in piรน episodi. Stare insieme, soprattutto a tavola, anche oggi, รจ conoscersi, parlare, discutere. Anche mettere in evidenza le distanze; piรน spesso, le vicinanze.

Chi invitare? Chi invitiamo? Il capo dei farisei ha invitato una persona importante, la cui fama si andava diffondendo. Conosciamo dalle pericopi precedenti la presenza di altri ospiti. Nella prossima troveremo citati dei โ€œcommensaliโ€. Forse, sono persone tutte altolocate e meritevoli di essere sedute a banchettare. Ma le parole dell’Emmanuele rimandano ad un insegnamento presente nei testi giร  commentati.

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Perchรฉ escludere gli ultimi? Il nostro egoismo e protagonismo si riflette anche sulle scelte delle persone che ci circondano o che si siedono a tavola.

Se amare รจ servire, prima di tutto dobbiamo amare i piรน deboli, i piรน fragili, i piรน bisognosi. Il rischio รจ di non cogliere la grande novitร  portata dal Figlio che si รจ fatto uomo, ha sofferto come noi ed รจ morto in croce per noi. Per tutti, anche per gli esclusi citati dal libro del Levitico.

Amare รจ servire โ€œpoveri, storpi, zoppi, ciechiโ€ e potremmo aggiungere vedove, orfani, persone colpite da altre malattie, quanti fuggono dalla propria terra per disperazione, quanti subiscono le conseguenze causate dalle numerose guerre.

La tavola รจ un momento di convivialitร  ed รจ occasione anche per testimoniare l’amore che รจ servizio verso tutte le sorelle e i fratelli.

Per riflettere

Il Maestro non si rivolge solo al capo dei farisei. Un passato non ancora lontano ricorda l’accoglienza per gli altri anche invitandoli a tavola. Altri tempi. Nei nostri, l’attenzione per poveri, storpi, zoppi, ciechi e disperati per la situazione di oggi puรฒ e deve portare a gesti concreti. Non mancano le occasioni e le modalitร .

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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