Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 6 Febbraio 2023

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Anche in questo brano le chiavi della vicenda vengono appena sussurrate; sono lì in evidenza ma scorrono via veloci, sfuggono nell’incessante susseguirsi di eventi e delle azioni. La prima chiave è “la gente subito lo riconobbe”. Questo particolare tiene in piedi tutto e gli eventi che si verificano dopo girano intorno a questa indispensabile condizione, ovvero che la gente riconosca subito Gesù.

È importante sottolineare che nel passo immediatamente precedente, quello della tempesta sedata, i discepoli non lo riconoscono subito rischiando infatti di morire, oltre che di paura, annegati. Quando si parla di riconoscere Gesù non si intende però solo nelle fattezze ma di riconoscerlo come il Messia. Proseguendo, vediamo che il secondo passaggio fondamentale del brano è “dovunque udivano che egli si trovasse”. Qui entra in gioco ancora una volta l’importanza della comunità e dell’evangelizzazione.

Annunciare con entusiasmo di aver trovato e riconosciuto il Signore è responsabilità di ognuno di noi verso i nostri fratelli, affinché tutti possano accorrere a lui, beneficiare della sua presenza e trovare salvezza. Infatti, terzo ed ultimo passaggio chiave, “quanti lo toccavano venivano salvati”. Spetta però a ciascuno di noi la volontà di entrare in stretto contatto con Gesù e compiere un atto di fede per giungere alla salvezza.

Il filo conduttore non è rappresentato quindi dai miracoli che, senza certo voler sminuire, sono solo una conseguenza dell’affidarsi completamente e prontamente a Gesù, ma dalla nostra predisposizione d’animo ad accogliere e riconoscere i prodigi che Dio vuole compiere nella nostra vita.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti sono curati da Rita e Giovanni Giordanelli