Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 6 Febbraio 2020

Medita

Gesù manda i dodici discepoli davanti a sé, a preparargli la strada. Siamo inviati a preparare la venuta del Signore e non a sostituirlo, a testimoniare la Sua presenza, attraverso la nostra esperienza. La Chiesa è a totale servizio del regno, lo accoglie e, per quanto può, cerca di testimoniarlo. I discepoli sono mandati ad annunciare il Regno a due a due. Non esistono navigatori solitari tra i credenti, tutta la credibilità dell’annuncio si gioca nella sfida del poter costruire la comunità. Gesù ci tiene alla scommessa della convivenza, fatta per amore al Vangelo. Al di sopra delle simpatie e dei caratteri. Gesù ci invita ad andare all’essenziale, e non fermarci alle sensazioni ma credere che la testimonianza della comunione nonostante la nostra povertà può davvero spalancare i cuori. La Parola che professiamo e viviamo toglie la durezza dai cuori e la parte tenebrosa che ci abita. Gesù il Maestro comincia ad impegnare i discepoli per farne i collaboratori della sua missione, i continuatori della sua opera nel mondo. Ogni cristiano per vocazione ha il dovere di testimoniare al mondo che la guarigione del corpo e dello spirito, la conversione, è concessa solo nel nome di Gesù. Ma per attuare questa strategia missionaria, per condurre l’uomo verso Dio, bisogna rinunciare a se stessi e portare la croce del Signore. Con Lui possiamo liberare la strada, cioè il cuore, da tutti i nostri egoismi, e proclamare l’Amore alle persone che incontriamo nella nostra vita.

Rifletti

Ogni volta che Dio ti chiama, ti mette in viaggio, accende obiettivi nuovi, apre sentieri. Il primo annuncio che i dodici discepoli portano è senza parole, è l’andare insieme l’uno al fianco dell’altro, unendo le forze. Solo un bastone a sorreggere il passo e un amico a sorreggere il cuore.

Prega

Offriamo in questa giornata la nostra preghiera
e le nostre azioni al Signore per le vocazioni alla vita consacrata.
Il Signore doni a questi nostri fratelli e sorelle
la perseveranza di seguirlo ogni giorno con gioia.
Possano essere testimoni del suo Amore
il suo sguardo per chi si sente perso,
le sue mani per chi è caduto,
il suo abbraccio per chi è solo,
il suo sorriso per chi ha bisogno di coraggio.
La nostra preghiera li sostenga nelle fatiche
e li conforti nel tempo della prova.
In particolare ricordiamo i giovani in formazione
perché siano seguiti con cura e possano dire il loro “Sì” con generosità.

Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Incominciò a mandare i Dodici.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6, 7-13 In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore

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