Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 6 Aprile 2023

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Abbiamo sentito cosa ha fatto Gesù. È interessante. Dice il Vangelo: “Sapendo Gesù che il Padre aveva dato tutto nelle sue mani”, ossia Gesù aveva tutto il potere, tutto. E poi, incomincia a fare questo gesto di lavare i piedi. È un gesto che facevano gli schiavi in quel tempo, perché non c’era l’asfalto nelle strade e la gente, quando arrivava, aveva la polvere sui piedi; quando arrivava in una casa per una visita o per pranzo, c’erano gli schiavi che lavavano i piedi.

E Gesù fa questo gesto: lava i piedi. Fa un gesto da schiavo: Lui, che aveva tutto il potere, Lui, che era il Signore, fa il gesto da schiavo. E poi consiglia a tutti: “Fate questo gesto anche tra di voi”. Cioè servitevi l’uno l’altro, siate fratelli nel servizio, non nell’ambizione, come di chi domina l’altro o di chi calpesta l’altro; no, siate fratelli nel servizio.

Tu hai bisogno di qualcosa, di un servizio? Io te lo faccio. Questa è la fraternità. La fraternità è umile, sempre: è al servizio. E io farò questo gesto—la Chiesa vuole che il Vescovo lo faccia tutti gli anni, una volta l’anno, almeno il Giovedì Santo—per imitare il gesto di Gesù e anche per fare bene con l’esempio anche a sé stesso, perché il Vescovo non è il più importante, ma deve essere il più servitore. E ognuno di noi deve essere servitore degli altri. Questa è la regola di Gesù e la regola del Vangelo: la regola del servizio, non del dominare, di fare del male, di umiliare gli altri. Servizio! Cuore di bambino, semplice, umile ma servitore.

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E lì aggiunge una cosa interessante che possiamo collegare con questo gesto di oggi. Dice: “State attenti: i capi delle Nazioni dominano, ma tra voi non deve essere così. Il più grande deve servire il più piccolo. Chi si sente il più grande, deve essere servitore”. (Dall’omelia del Giovedì Santo di Papa Francesco, 18 aprile 2019)

Per riflettere

Usciamo da noi stessi, facciamo il vuoto dentro di noi per fare spazio a Lui nel nostro cuore. Viviamo la nostra vita in totale spirito di servizio per i nostri familiari, nostro marito/nostra moglie, i nostri figli, i nostri colleghi di lavoro, i nostri fratelli di fede, sempre lodando e benedicendo il Signore per il grande dono che ci ha fatto, di essere uniti con Lui e in Lui nel Padre e nello Spirito Santo.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi