In questo brano si muovono diversi attori, ed ognuno di questi mostra una sfaccettatura di questo testo carico di significato. Il primo è uno dei capi: una persona di rilievo, che nonostante il suo ruolo si prostra davanti a Gesù, riconosce il suo fallimento di fronte a un fatto tragico della sua vita. Presenta a Gesù la situazione terribile in cui si trova (“Mia figlia è morta”) ma lascia aperto uno spiraglio di speranza, di fede: “Imponi la tua mano e lei vivrà”.
Subito dopo, in maniera apparentemente sconnessa, entra in scena l’emorroissa: una donna isolata da tutti per via di un male che le impedisce di entrare in relazione. Nell’insicurezza data dalla sua situazione ha comunque la fede del “granello di senape” (Lc 17, 6) e vede nell’entrare in contatto, anche minimo, con Gesù, la strada per la sua redenzione. Ci sono poi le folle in agitazione, che rappresentano tutti noi quando limitiamo il nostro sguardo alle circostanze della vita e ci facciamo guidare da una disperazione priva di fede. E infine c’è, ovviamente, Gesù, il cardine di tutto. Quando è raggiunto dal capo della sinagoga è impegnato a parlare, ma alla sua richiesta si interrompe, si alza e lo segue.
Sulla strada è toccato dall’emorroissa. Se ne accorge, si volta, la guarda. C’è salvezza per tutti: a Gesù basta poco, risponde ai nostri timidi gesti di fede donandoci quanto speravamo, e anche di più. Se lasciamo il nostro sguardo disperato sulla realtà e entriamo in contatto con Cristo, lui ci salva. Fa rinascere in noi quella bambina che “non è morta, ma dorme”, ci restituisce il nostro essere in pienezza, che è degno di vita, di relazione, di salvezza.
Per riflettere
Riconosco di aver bisogno di guarigione? Ho fede che il Signore possa salvarmi?
Preghiera finale
Se avessimo fede, Signore, riusciremmo a toccarti.
Se avessimo fede potremmo vederti.
Se avessimo fede ci sarebbe semplice credere alle tue parole.
Se avessimo fede potremmo contare sul tuo amore.
Se avessimo fede oseremmo anche parlarti.
Fede, null’altro che fede: semplice e disarmata.
Fede: libera e certa
come la fiducia di un bambino che sa di essere amato.
Non ti chiediamo altro, Signore:
insegnaci ad avere fiducia in te.
Amen.
(Suor Mariangela Tassielli)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi