Il Signore Gesรน ha reso familiare all’uomo ciรฒ che l’uomo da solo non puรฒ arrivare a comprendere. La meraviglia della fede nel Dio che ci ha rivelato Gesรน รจ che l’essenza di questo Dio รจ l’amore, รจ che per lui siamo figli e dunque che lo possiamo chiamare โpadreโ, addirittura โpapร โ o โbabboโ, senza per questo mancare del rispetto dovuto; รจ che abbiamo a disposizione la Chiesa, che fa da mediatrice fra noi e l’Eterno; รจ che abbiamo la Comunione dei Santi, questa formidabile e provvidenziale catena di solidarietร che ci unisce in cordata nel nostro pellegrinaggio verso il Cielo.
La riflessione religiosa dell’uomo, alla ricerca di un senso del suo stesso esistere, non poteva proprio svelare, e neppure inventarsi nulla di ciรฒ. Dio, quando percepito come entitร personale, doveva essere prima di tutto, se non esclusivamente, oggetto di timore, paura e riverenza.
Con tutto questo po’ po’ di โstrumentiโ di salvezza a portata di mano, che Gesรน ci ha largamente donato, a volte possiamo perรฒ perdere di vista con chi abbiamo davvero a che fareโฆ A tale riguardo, il vangelo di oggi rimette decisamente le cose a posto.
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E se proviamo un senso di vertigini quando sentiamo proclamare โIn principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dioโ, con quel che segue, beh, sono sane vertigini! Di fronte all’infinita sapienza e potenza di Dio l’atteggiamento giusto ce lo insegnano le stelle che piรน intensamente brillano di gioia alla voce del loro creatore; non sottomissione timorosa, bensรฌ stupefatta ammirazione, lode, fiducioso affidamento, ringraziamento. Ci possiamo pure rilassare, perchรฉ il manovratore sa il fatto suo.
Per riflettere
Ci capita mai di pensare alla grandiositร dell’universo creato e in qualche modo di riflettere sulla profonditร della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio? (cfr. Rm 11, 33)
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi