ยซQuando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnatoยป. Cristo fonda la sua attendibilitร e la sua identitร in Dio. ร questo che dร lui autorevolezza e forza: la forza di fronte ai detrattori esterni, coloro che vogliono ucciderlo e screditarlo, ma anche di fronte a se stesso; egli, infatti, in quanto essere umano conosce i momenti di fragilitร e paura, che derivano dall’aver accettato per sรฉ una missione universale e salvifica.
L’episodio della preghiera nell’orto del Getsemani, da questo punto di vista, puรฒ fare da contraltare a questo passo. Gesรน non รจ privo di preoccupazioni, non รจ privo di emozioni; quando ormai sta per compiersi la sua ora, รจ al Padre che affida le sue inquietudini cosรฌ umane, pur avendo scelto liberamente di andare incontro al suo destino.
ร quello di Cristo per noi un suggerimento definitivo che parla anche alle nostre esistenze. Finchรฉ fonderemo tutte le nostre forze in noi stessi, ci troveremo sempre ad essere impreparati e deboli. Quando invece affideremo al Signore le nostre angosce, le nostre paure, e fonderemo in Lui le nostre convinzioni piรน salde, allora saremo forti in Lui.
ร questa, dunque, la risposta che Cristo dร agli stessi farisei che lo interrogano: non รจ da se stesso che egli trae la veridicitร della sua missione, ma dal Padre che lo ha inviato.
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Monica e Giuseppe Lami
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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