Il digiuno, l’astinenza, la penitenza sono scandalo per la mentalità di oggi, e spesso non sono comprese neppure da noi cristiani. Il Signore ha digiunato, il Signore ci dice di digiunare, quindi il digiuno è veramente una pratica che non solo non ci toglie niente, ma certamente ci porta buoni frutti spirituali.
La tradizione della Chiesa ha sempre previsto il digiuno, ma allo stesso tempo lo ha caratterizzato con chiari connotati cristiani seguendo le parole del Signore. Il digiuno quindi non deve essere, come per i farisei, uno dei tanti modi per attirare su di sé il consenso e l’ammirazione del mondo; deve essere al contrario un atto intimo, nascosto e funzionale alla propria crescita nella fede.
La Chiesa Cattolica ci insegna che il digiuno è uno strumento rispondente al bisogno permanente del cristiano di conversione al regno di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell’aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre.
Per avere un vero significato cristiano il digiuno deve servire, unito all’ascolto e alla meditazione della parola di Dio, alla preghiera e all’amore generoso verso coloro che hanno bisogno, per rafforzarci nella lotta contro il maligno. Il digiuno infatti è un esercizio di libertà, perché atto di liberazione dalle passioni corporali. Il digiuno è memoria del fatto che la vita vera è quella che ci viene dallo Spirito Santo, mentre la vita terrena è solo un breve pellegrinaggio.
Riscopriamo quindi il digiuno dalle carni, dalle concupiscenze, dalla mormorazione, dai giudizi temerari, dalle vanità, dalle paure per prepararci alla resurrezione del Signore.
Per riflettere
Ecco il digiuno che Dio vuole…: digiuno attuato nell’amore del prossimo e impregnato di bontà. Dà quindi agli altri ciò di cui ti privi; così la penitenza del tuo corpo gioverà al benessere del corpo del prossimo che ne ha bisogno. (San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa)
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Massimo Salani
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi