Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2023

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Il brano di oggi fa da “cerniera” tra il passo precedente—il banchetto di Erode terminato con la decapitazione di Giovanni Battista, narrata nel vangelo di ieri—e il passo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, quindi un banchetto di vita nuova. Nonostante possa sembrare un brano di passaggio, quasi secondario, è in realtà ricco di diversi contenuti, tutti molto importanti.

Innanzitutto troviamo la presentazione della Chiesa così come la conosciamo oggi e alla quale in questi ultimi anni si sta cercando con forza di giungere in pienezza, ovvero una Chiesa sinodale. Gli apostoli che si riuniscono intorno a Gesù, infatti, ci ricordano molto da vicino un concilio o un sinodo appunto, dove i vescovi insieme al Papa si interrogano sulla missione della Chiesa sulla terra.

Nelle parole che, in disparte, Gesù rivolge ai discepoli vediamo come la natura umana non è mai ignorata o disprezzata da Dio. Come potrebbe, proprio lui che ha scelto di farsi uomo? Il Signore sa bene di che cosa abbiamo bisogno e lui stesso ci invita a tornare a lui per riposare. Arriva però anche il momento della compassione, in cui ci viene chiesta disponibilità ad uscire da noi stessi andando incontro al prossimo senza chiudersi nell’egoismo delle nostre comodità e sicurezze, per quanto in certi casi possano essere legittime.

Il brano si conclude quindi con una folla che sempre più numerosa cerca Gesù disperatamente e con una rassicurazione da parte sua: per quanto potremo mai essere diversi, stanchi, affamati e sperduti, noi siamo il suo gregge ed Egli è il pastore. E non ci abbandona mai.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti sono curati da Rita e Giovanni Giordanelli