Maria Maddalena si reca al sepolcro per rimanere presso la tomba di Gesù, come una persona che non vuole separarsi da colui che ama intensamente neppure dopo la morte. Questa discepola è animata da un forte amore umano per Gesù, come dimostra eloquentemente il suo pianto inconsolabile presso il sepolcro del Signore. L’annotazione “mentre era ancora buio” potrebbe avere un significato simbolico, per indicare le tenebre provocate dall’assenza di Gesù. Ma ben presto apparirà il Cristo-luce che illumina il mondo e sarà contemplato per primo proprio da Maria Maddalena.
La Maddalena, giunta al sepolcro, constata che la pietra della tomba di Gesù è stata rimossa e, pensando a una manomissione del sepolcro, corre da Simone Pietro e dal discepolo che Gesù amava. Il discepolo amato corse più velocemente di Pietro e arrivò per primo al sepolcro, forse perché era più giovane; non è improbabile però che questo dettaglio voglia insinuare un maggiore amore per Gesù. Infatti, se il correre è proprio di chi ama, corre più velocemente chi ama di più. Il discepolo amato arrivò per primo alla tomba, ma non entrò e si limitò a chinarsi e a vedere i lenzuoli per terra. Egli attese Pietro per entrare nel sepolcro. Forse con questo gesto si vuole insinuare il primato di Pietro. Nel capitolo seguente troveremo la scena del conferimento del primato pastorale a Pietro. Pietro entrò nel sepolcro e vide i lenzuoli per terra come aveva visto l’altro discepolo, ma vide anche il sudario, che era stato sul capo di Gesù, piegato a parte. Tale constatazione suscitò la fede nel discepolo amato.
Per riflettere
La Pasqua ci conduce a una tomba per farci entrare dentro e rileggere la nostra vita, facendoci fare un passaggio. Questo mi conduce a riflettere e capire concretamente che significa “credere in Gesù il risorto”. Quali difficoltà incontro? La resurrezione riguarda solo Gesù o è veramente il fondamento della mia fede? Come essere, oggi, testimone della risurrezione?
Preghiera finale
Alleluia! Sei risorto, Gesù! Tutto il creato canta di gioia,
tutto il creato fa festa e faccio anch’io!
La morte è vinta per sempre, ogni dolore diventa una pietra preziosa
di quella corona che tu darai ai tuoi amici, lassù.
Ogni sofferenza purifica la terra e la riempie di benedizioni.
Io esulto con te! Con te sento di poter vincere tutto
ciò che vorrebbe schiacciarmi: con te vinco i problemi,
le difficoltà, le paure, tutto ciò che finora ha oppresso il mio cuore.
Oggi, con te sono risorto anch’io: grazie Gesù!
La tua vittoria sul male mi rende libero di amarti e di seguirti da vicino.
Usami, fa’ di me un testimone della tua risurrezione.
Dami il coraggio di vivere fino in fondo tutto ciò in cui credo.
Quando mi sembrerai lontano, aiutami a ritrovarti presto e ad amarti ogni volta di più.
Se mi perdo, vieni tu a trovarmi. Tu sei il Risorto e nessuna strada è sconosciuta a te!
Alleluia! È pasqua! Che per tutti, oggi sia Pasqua davvero;
che tutti, oggi, possano passare dalla morte alla vita con te!
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi