In questo mese Gesù ha parlato spesso del regno di Dio. Lo ha citato come presente ora nella vita di chi lo segue; ha descritto chi è considerato grande in esso; ha parlato di come avvicinarcisi. Ora lo paragona a un granello di senape che diventa un albero, nido per gli uccelli e al lievito per la farina.
È qualcosa che cresce, lentamente e silenziosamente, luogo di accoglienza e cibo per gli affamati. È un regno di amore, dove si accoglie chi cerca rifugio. È un luogo di comunione: tra i suoi rami convivono genti di tutte le provenienze. È un luogo che nell’amore permette alla farina di lievitare tutta: permette che i talenti del singolo fioriscano e che la persona umana cresca in sapienza e grazia, avvicinandosi alla propria compiutezza. Il regno di Dio permette all’uomo di diventare se stesso, perché solo nell’amore si è liberi.
Solo quando si è forti di un amore si abbandonano le maschere e si segue la verità. Di questi luoghi ne esistono intorno a noi: sono il segno concreto della verità e attualità di ciò che Gesù ci ha detto.
Il regno nasce come un granello, qualcosa di piccolo, un seme fatto germogliare dallo Spirito Santo nel cuore dell’uomo. E se trova un terreno che lo accoglie supera le sue forze e si estende intorno a lui.
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Per riflettere
Preghiamo lo Spirito Santo perché continui a instillare semi di santità e di amore nel mondo, e perché noi possiamo cercarli e seguirli con sincerità di cuore.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi