Gesù, dopo aver guarito l’idropico, sta a sua volta vedendo come tutti vanno a buttarsi sui primi posti. Lo spettacolo normale del mondo. Questo banchetto, in fondo, è il banchetto della vita, ed è un vivere male perché abbiamo tutti sete di protagonismo. Ognuno cerca il primo posto dove può.
Il banchetto della vita è il tessuto delle relazioni tra noi e con Dio, e Dio ci lascia il posto.
Il nostro errore è credere che il primo posto sia quello di colui che appare di più, che ha di più, di quello che domina di più! Ma quello è il posto dell’uomo sommamente infelice che crea infelicità a tutti, e poiché lo prendiamo come modello l’infelicità si perpetua all’infinito, fino a quando non prendiamo coscienza del gusto amaro di questa sceneggiata che passerà alla fine della vita.
E dove sta lo sposo? Dove sta Dio? Dio sta all’ultimo posto, per questo chi va all’ultimo posto di fatto si trova con Lui. Che è venuto non per essere servito, ma per servire! (dalla Lectio 77 di padre Filippo Clerici e padre Silvano Fausti)
Per riflettere
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
(Vangelo secondo Luca, 1, 46–55)
AUTORE: Maggiorana e Lorenzo Mastropietro
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi