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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 30 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 4,18-22

Oggi è la festa di Sant’Andrea, l’apostolo fratello di Pietro. Andrea, secondo il racconto di Giovanni, è proprio quello che condurrà Pietro da Gesù. Qui invece è Gesù che incontra i due fratelli insieme, mentre sono al lavoro.

Siamo proprio all’opposto dei brani del Vangelo che leggevamo nei giorni scorsi: qui siamo all’inizio della missione pubblica di Gesù, nel momento in cui egli incontra e chiama gli amici che poi lo seguiranno per tre anni; invece il capitolo 21 di Luca è l’ultimo discorso di Gesù prima della sua passione, morte e resurrezione. Quasi per caso, però, il tema è lo stesso che meditavamo ieri: fidarsi della parola di Gesù, che arriva senza dimostrazioni e prove, oppure no?

Non sappiamo quali siano le ragioni delle quattro persone coinvolte oggi (Andrea, Pietro, Giacomo e Giovanni). Una vita faticosa e frustrante che tanto valveva lasciarsi alle spalle? La speranza di “fare fortuna”? Una personalità, quella di Gesù, particolarmente accattivante e magnetica? Un’intuizione, la risposta ad una chiamata che veniva dal cuore?

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L’evangelista Matteo, che pure qualche tempo dopo si sarebbe comportato in modo molto simile, non ritiene di aggiungere dettagli; si limita a constatare che essi lasciarono barca, reti e famiglia e lo seguirono, senza chiedere troppe spiegazioni.

Per riflettere

La palla torna quindi a noi: quali sono le mie ragioni per fidarmi di Gesù? Per seguirlo? Non cerchiamo ragioni troppo cervellotiche, probabilmente non ne troveremmo; cerchiamo piuttosto le ragioni del cuore, e ricordiamoci che Dio accoglie anche i nostri dubbi e le nostre incertezze.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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